Manzi a RBN: "Juve occhio agli infortuni. Sul metodo Comolli..."

Uno degli argomenti più dibattuti rispetto al Mondiale per Club è legato al condizionamento che può avere sulle preparazione della Juve in vista della prossima stagione. Il torneo si svolge in un periodo inusuale e con il campionato al via ad agosto, serve un lavoro diverso rispetto al solito. Nel ha parlato in ESCLUSIVA a Fuori di Juve Vincenzo Manzi, preparatore atletico che ha lavorato in tutte le squadre allenate dal compianto Mihajlovic e docente universitario. Tra gli altri temi trattati, la prevenzione degli infortuni e gli algoritmi utilizzati da Comolli anche in questo ambito.
Quanto potrà incidere il Mondiale per Club sui muscoli dei calciatori? Manzi risponde così: "La premessa è che la Juve ha uno staff di preparatori atletici di primissimo livello, per cui sapranno come gestire al meglio la situazione, in vista della prossima stagione. Obiettivamente questo torneo pone difficoltà estreme ai giocatori, per la prima volta sotto posti a carichi e stress fisici così elevati, peraltro in condizioni climatiche estreme, mi pare ci siano oltre 35 gradi e un tasso di umidità molto alto. Un altro aspetto da considerare è il numero di gare già disputate dai calciatori. Soprattutto le squadre europee, hanno totalizzato tra le 50 e le 60 partite, quindi sono reduci da una stagione estremamente impegnativa, aspetto da non trascurare. Ci sono 32 incontri e questo stress fisico crea rischi maggiori rispetto agli infortuni muscolari. Inoltre è breve il periodo per recuperare perché si scende in campo ogni tre/quattro giorni. Gli allenatori stanno cerando di dosare l'utilizzo dei giocatori. Un altro fattore, spesso sottovalutato, il carico mentale che questi ragazzi stanno affrontando: pressione continua, poco tempo libero, devono sopportare una fatica psicologica elevata. Altro elemento da valutare, in particolare per gli europei, vedere gli stadi non pieni, quindi meno supporto da parte dei tifosi, magari si innesca un processo mentale che porta ad una minore motivazione. Queste sono le criticità. Il Mondiale finirà a metà luglio, quando molte squadre, soprattutto in Italia, sono già in ritiro. Rispetto alla preparazione, ovviamente qualcosa cambia. Se dipendesse da me, fare staccare completamente la spina ai calciatori che sono stati impegnati in questo torneo. Parlo di riposo passivo, un paio si settimane lontano da qualsiasi attività agonistica, in modo da recupearre sotto il profilo psico-fisco. Poi ovviamente bisogna fare controlli medici per valutare una serie di parametri ".
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