L'allarme Fifpro: "Troppe partite e pochi periodi di riposo tra una stagione e l'altra"

I calciatori delle grandi squadre mondiali giocano troppe partite con periodi di riposo insufficienti tra una stagione e l'altra. Lo dice lo studio sull'impatto sulla salute e sulle prestazioni dei giocatori condotto da FIFPro, il sindacato mondiale dei calciatori.
In particolare su questo Player Workload Monitoring si mette in risalto come nessuno dei club che hanno partecipato al Mondiale per Club di quest'estate ha concesso ai propri giocatori i 28 giorni minimi di riposo raccomandati tra le stagioni, e la maggior parte ha iniziato la stagione senza il periodo di preparazione estiva minimo raccomandato, che è a sua volta di 28 giorni. Ed emerge anche come attualmente il calcio è lo sport di squadra che concede meno periodo di riposo ai propri atleti (tre settimane). Ad esempio i giocatori delle finaliste playoff della NBA hanno a disposizione ben 14 settimane di riposo, mentre nel baseball sono 15.
"È la tempesta perfetta di come non trattare un essere umano: troppe partite, troppi pochi giorni di riposo e di preparazione, e poi si ricomincia con un calendario affollatissimo – ha detto Darren Burgess, nominato da poco Director of Performance della Juventus –. Le conseguenze? Dai dati GPS dei club con cui ho lavorato sappiamo che, con partite ravvicinate e poco recupero, i giocatori non riescono a produrre le stesse prestazioni. Nel migliore dei casi cala la resa, nel peggiore arrivano gli infortuni".
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