Le Contropagelle di Napoli-Juventus, a cura di Marco Edoardo Sanfelici
DI GREGORIO 5,5 L’esatto livello del portiere degno di questo surrogato in maglia bianconera. Sul cross di Neres che porta al primo vantaggio napoletano, si sdraia nella postura di chi si attende un tiro che attraversa l’area, tradendo una scelta in anticipo, perdendo la traiettoria della palla. Grave, molto grave. Si doveva buttare sui piedi di Hojlund che forse avrebbe segnato ugualmente, anche se lo specchio della porta si sarebbe ridotto a quasi zero. Non può nulla sul colpo di testa del 2 a 1, perché effettuato da vicino.
KALULU 5,5 Il meno orribile del reparto difensivo. Ha la fortuna di giocare dalla parte opposta a Neres e ciò lo agevola. Piacerebbe che innestasse un’altra marcia quando i minuti diventano tiranni, ma tant’é.
KELLY 4,5 Il danese biondo fa quello che vuole. Viene anticipato sul primo goal, salta libero e bello sul raddoppio. E Kelly? Chiedere alla Sciarelli.
KOOPMEINERS 5 Il duello Koop/Neres è improponibile, tranne che per il mister. Chissà quali visioni oniriche hanno convinto Spalletti che si potesse fare. Sono bastati 6 minuti per pagare dazio, ma si è continuato così imperterriti. Di suo, l’olandese è ritornato “fantasma”, salvo quella volta che apre l’azione con un lancio di 20 metri più avanti di Conceicao, che da bravo ragazzo, lo ringrazia, per educazione
CAMBIASO 4 Assolutamente irritante e forse peggio. Non ne azzecca una in avanti, perde palloni sanguinosi al limite della nostra area, credendosi Pelè, Non è di aiuto a nessuno dei compagni. Inverte la fascia, ma il prodotto non cambia. 70 minuti da dimenticare (KOSTIC 4 ‘L tacùn péss dal partus. Trad: la toppa peggio del buco. Un attimo dopo che cicca il pallone nell’intento di crossare vien da pensare di essere finiti su “Scherzi a parte”)
LOCATELLI 6,5 Stasera recupera almeno 20 palloni, fa diga alle folate partenopee da solo, boia ed impiccato. Sradica dai piedi avversari il pallone che serve a McKennie, per il passaggio in avanti per il pareggio momentaneo. Serve un assist a Zhegrova che tira in bocca a Vanja invece di incrociare, poteva essere il 2 a 2. Unico errore a partita appena iniziata nell’intento di servire Chico. Chi lo critica, è prevenuto.
THURAM 5 Kephren Thuram, chi era costui? Lo abbiamo perso non si sa perché o forse si è perso lui e non riesce a tirarsi fuori. Le sue progressioni fanno parte del passato; ora timidamente appoggia semplice semplice e si perde ancora una volta. (ZHEGROVA 6 Per l’impegno. Ma il costrutto è misero. Ha la palla del possibile pari, ma confeziona una mezza ciofeca e Milinkovic – Savic ringrazia)
CABAL 5 L’infortunio dovrebbe limitarne il movimento, invece limita la mente. Dovrebbe schermare Koop, ma non dà l’idea di averlo capito. Svolazzante senza senso e motivo. (DAVID 4,5 Della serie: se il futuro senza Dusan ha da passare in compagnia del “nulla canadese”, possiamo tirare giù la serranda)
CONCEICAO 5,5 Regala un sussulto qua e là, ma non incide concretamente. Anzi, alla difesa azzurra fa il solletico: una risatina e tanti saluti. Pur dannandosi, pur lottando e se questi sono i risultati, c’è seriamente da preoccuparsi. (MIRETTI S.V. Non era il caso di inserire Miretti al posto di Thuram subito dopo il pareggio e cambiare Chico con Zhegrova il cossovaro? Prima, molto prima del 75°)
McKENNIE 5,5 Ha il merito di effettuare l’unico passaggio in avanti di tutta la partita a smarcare Kenan per l’1 a 1. Ha sulla coscienza l’involontario servizio di testa che consente ad Hojlund di siglare il goal del vantaggio definitivo. In mezzo, tanta corsa e tanta rottura di linee avversarie. Non è il peggiore.
YILDIZ 7 Oggi come oggi, Kenan è la Juve. E se c’è un modo per disinnescarlo è quello di metterlo prima punta contro Buongiorno che lo sovrasta. Va bene il cosiddetto “falso nueve”, ma chi lo praticava aveva Iniesta, Messi, Suarez, Busquet e Xabi. La Juventus ha troppi “falsi campeones” per potersi permettere le “guardiolate”. Quando torna sulla sinistra, riprende a far vedere il suo gioco, fino a inserirsi da mezzala sul tocco di McKennie e violare la porta del Napoli. Inspiegabilmente sostituito al 76° senza che dia segni di affaticamento. Sarà un caso, ma 2 minuti dopo il Napoli torna davanti (OPENDA S.V. A fine partita il mister se la prende con lui, ma un giocatore che entra sempre e soltanto un quarto d’ora, ha le probabilità di far vedere qualcosa ridotte al lumicino)
SPALLETTI 5 Si presenta con una formazione errata e timorosa. Conte butta dentro 11 assatanati e la conformazione tattica della Juventus lo agevola alla grandissima. Dopo 6 minuti la gara è già in salita. Koop e Cabal andrebbero alternati di posizione, Yildiz punta centrale sa tanto di scelta da fenomeno, ma è come spegnere la luce. Conceicao corre e scarta, ma per chi? All’inizio della ripresa pare che il mister voglia correggere, togliendo un Cabal inutile e mettendo al centro dell’attacco un...attaccante. In effetti il frutto di un minimo di logica applicata non tarda a venire. Poi, per la legge di Marphy che ispira i cambi, la sostituzione di Yildiz e Conceicao, gli unici cioè che consigliano i giocatori di casa a fare attenzione, libera gli equilibri a favore dei Conte boys. Come se il mister dicesse: se proprio non ce la fate, ci pensiamo noi. E inserendo una seconda punta, con la parvenza quindi di chi cerca la vittoria. Zhegrova è il naturale “alter ego” di Chico, perché allora non entra lui al posto del portoghese? Se nella serata di Fuorigrotta, la squadra si smarrisce, tutta la colpa è di Spalletti. Che è sempre stato un buonissimo allenatore, ma mai un top dei top. Unica attenuante, il parco giocatori a disposizione è talmente basso da sembrare un vero trionfo dell’algoritmo. Ora, non si deve fare più affidamento su una stagione che finisce prima dell’Immacolata e la trasferta di Bologna ha il solo valore della cronaca.
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