Tecnico e abile rifinitore, cosa può dare Joao Mario a Tudor?

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di Alessio Tufano

João Mário arriva a Torino dopo una vita trascorsa con la maglia del Porto - si legge nella sceda techica che la Juventus dedica al nuovo esterno destro bianconero - Ha seguito tutte le tappe ricercando abnegazione e puntualità: dall’Academy alla squadra B, per poi arrivare a esordire con i grandi all’età di 20 anni. Alla corte di Sérgio Conceição, ha saputo ritagliarsi il proprio spazio, proponendosi attraverso l’esperienza internazionale del club. Con i Dragoes è protagonista di 181 presenze e 5 gol in 5 stagioni tra tutte le competizioni; ha, altresì, toccato con mano la maglia della Nazionale portoghese, dove conta 3 gettoni tra il 2023 e il 2024. Nel palmarès di João Mário ci sono diverse affermazioni, tra cui due campionati vinti nel biennio 2018-2020.

IL PROFILO TECNICO
Le caratteristiche di João Mário non sono le solite con cui fare i conti. In Serie A ci si è ormai abituati a vedere esterni, con determinate strutture fisiche, sempre più improntati alla doppia fase: impostazione da quattrocentista, tanta corsa, polmoni larghi e sovrapposizioni mirate verso l’allargamento delle difese avversarie. Con l’ex Porto si va verso la direzione opposta. Tecnico e portato alla conduzione del pallone, misura 178 cm, è longilineo e rapido nell’esecuzione delle scelte. Nell'ultima stagione di Primeira Liga, la massima serie portoghese, è stato (tra i pari ruolo) il migliore per passaggi e cross nell’ultimo terzo di campo e la sua capacità di infilare il pallone alle spalle della linea arretrata spicca come qualità da sfruttare a servizio dei giocatori offensivi. Nel corso degli anni ha mutato la propria posizione in campo: da terzino destro di una difesa a 4, si è trovato recentemente alle prese con l’avanzamento sull’orizzontale mediana, abituandosi a giocare da quinto con una copertura diversa alle sue spalle.

NELLA JUVE DI IGOR TUDOR
Con applicazione e metodo, João Mário diventa un’arma particolare da sfruttare. Si incastra a pennello da esterno destro e la difesa a 3 dietro di lui è sinonimo di sicurezza. Dovrà certamente lavorare per abituarsi al tatticismo rigido del campionato italiano, ma con Mister Tudor la cura delle consegne difensive diventerà un mantra da qui ai prossimi mesi. Immaginando, inoltre, un laterale con caratteristiche di copertura sull’altra fascia, ecco che il classe 2000 portoghese può fungere da equilibratore nella doppia fase. La sua abitudine a palleggiare dovrà essere di enorme giovamento anche per quei giocatori (dalla metà campo in su) che vorranno provare inserimenti più mirati, alla ricerca di verticalità e possibilità di riempire l’area con frequenza.