Questo patteggiamento non è ammissione di colpevolezza, la Juventus ora può risorgere senza Allegri

Questo patteggiamento non è ammissione di colpevolezza, la Juventus ora può risorgere senza AllegriTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 31 maggio 2023, 17:50Editoriale
di Vincenzo Marangio

Finalmente si vede la luce fuori dal tunnel.
Quella che stiamo per finire di raccontare è la storia di una stagione horror che mai avremmo voluto vivere. Una stagione nata sotto la buona stella degli arrivi di Pogba e Di Maria e sugli auspici di una rivincita da parte di Allegri sulla sua prima deludente stagione nel secondo mandato juventino. E invece abbiamo cominciato le trasmissioni facendo intervenire medici per capire di che entità fosse l'infortunio di Pogba, sfortunato nello spaccarsi il ginocchio alla prima amichevole estiva, e si è finito con gli avvocati che ci spiegavano perché accettare un -10 in classifica e un'ammenda di 718 mila euro vale come trionfo della difesa legale della Juventus. In mezzo il Mar Nero. 

Un'annata assolutamente da dimenticare, fatta di indagini, diventate processi, diventate inquisizioni, e poi tribunali popolari e infine penalizzazione oscena di 15 punti il 20 gennaio. Quando complicava i piani stagionali e rendeva impossibile muoversi sul mercato. Un enorme punto interrogativo sullo sfondo mentre in campo il pressapochismo del gioco raccontava anche di nervi saltati, lacrime, gesti di nervosismo, crisi di panico, distanza, abbracci veri, abbracci finti, abbracci da slogan. E poi penalità cancellate, anzi congelate, poi riattribuite. Undici punti, anzi no, 10 punti e poi dopo si vede. Il nuovo crollo mentale, stavolta decisivo, stavolta irreversibile fino all'uscita dalla semifinale di Europa League al termine, paradossalmente, della partita giocata meglio. Il buio che inghiotte lo spogliatoio e il tecnico, la società che nel frattempo patteggia con Calvo a fare da equilibrista davanti alle telecamere. A volte salendo su un piedistallo, altre volte scivolando su bucce di banana. E ora, finalmente, la luce. 

Il patteggiamento che ha funzionato, i dieci punti rimasti tali, tutte le altre pendenze risolte con un'ammenda morbida e la possibilità di poter finalmente pianificare il futuro, sicuri che non si camminerà più su un filo ma sulle proprie gambe, padroni del proprio destino, in attesa soltanto di capire se l'Uefa vorrà infierire escludento il club bianconero dalle coppe oppure lasciarlo nel purgatorio della Conference. E riguardo al patteggiamento chiariamo subito una cosa per i tifosi juventini arrabbiati e per i giornalisti disonesti incapaci di approfondire prima di produrre disinformazione pura: è stato scelto il rito previsto dall'articolo 127 del codice di giustizia sportiva, si differenzia dal patteggiamento classico ante deferimento che prevede invece gli interventi del Procuratore Generale dello Sport e del presidente federale. Esiste cioè il patteggiamento con art. 126 (applicazione di sanzione prima del deferimento) e patteggiamento da art. 128 (collaborazione degli incolpati); questi ultimi due sono ammissione di colpevolezza non certamente il rito scelto dalla Juventus che prevede applicazione di sanzione su richiesta dopo il deferimento, una formula che non è un'ammissione di colpa. Ora si, la luce fuori dal tunnel c'è.

Chi non dovrebbe vederla, restando immortalato nel ricordo di una stagione da dimenticare è Massimiliano Allegri. A differenza di ciò che leggerete in giro e ascolterete in tv, la società ha deciso e non torna indietro: Udine sarà l'ultima partita del tecnico livornese sulla panchina bianconera. Senza "se" e senza "ma". Al suo posto i nomi sono sempre gli stessi, per adesso non mi sento di sbilanciarmi anche se in pole mettiamo ancora Tudor senza escludere sorprese. Non ci saranno colpi di scena, invece, per quanto riguarda il direttore sportivo: sarà Cristiano Giuntoli incaricato a ricostruire la Juventus ovviamente senza avere le chiavi totali di "casa" ma inserendosi prima nei meccanismi, portando le sue idee, i suoi osservatori e la sua capacità di non fare mai il passo più lungo della gamba. La storia di questa stagione ha insegnato al club che la struttura è fondamentale prima della programmazione per tornare ad essere la Juventus.