Rinnovare Spalletti senza fare calcoli, come atto di fiducia per un futuro senza ombre

Rinnovare Spalletti senza fare calcoli, come atto di fiducia per un futuro senza ombreTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:30Editoriale
di Vincenzo Marangio

L'inizio di Motta fu buono, ma quasi subito il suo progetto si palesò per quello che era destinato ad essere: un atto di presunzione ingiustificata nella storia della Juventus. Anche i primi passi di Tudor erano stati molto confortanti ma, anche qui, poi tutto si è palesato per quello che era: juventinità e basta. La scelta di Spalletti, invece, è stata la più giusta, coerente e vincente che si potesse fare. Dei tre allenatori era quello più esperto eppure è stato anche quello che ha rispettato (e rispetta ancora) la storia del club. "Trovo giusto un contratto di 8 mesi, devo meritarmi la Juventus". Queste le sue prime parole. Di facciata? Forse, ma con i fatti sta dimostrando esattamente quello che deve e, soprattutto, sta facendo capire a tutti di essere consapevole della tabella di marcia che serviva per un vero restyling della Juventus. 

Prima era necessario agire sulla testa dei giocatori, poi sul senso di appartenenza, lasciamo stare il cuore e gli spot che sono relativi senza la testa, l'ordine e la disciplina. E così, Luciano è entrato prima nello spogliatoio, poi nella testa dei giocatori e infine sul campo, virtualmente, con la sua guida, le sue idee, il suo orgoglio. Orgoglio e ambizione, due spie che Luciano ha acceso nella Juve e che hanno fatto ripartire il motore. Lo dicono i numeri, non più le parole: 7 vittorie nelle ultime 8 partite. Un solo scivolone vero, quello di Napoli, poi una reazione rabbiosa, decisa, produttiva e ambiziosa che potrebbe completarsi in questo mini ciclo che porta la Juventus da Napoli al Napoli, dalla sfida del Maradona a quelle in programma all'Allianz a fine gennaio, quando le cose potrebbero farsi molto interessanti. 

Adesso però, dopo la saggia scelta di cambiare allenatore per salvare la stagione, servono altre due mosse da parte della società: la prima deve arrivare dal mercato, non uno ma almeno due rinforzi a centrocampo dove occorre potenza e qualità, scegliendo giocatori anche con l'avallo e la collaborazione di Spalletti (sarebbe un delitto non sfruttarne le competenze). La seconda mossa, altrettanto importante, è quella di prolungare il contratto dell'allenatore dimostrando fiducia, e dandogli ancora più autorevolezza nello spogliatoio allontanando, da subito, spettri di possibili, inutili e dannosi nuovi ribaltoni. La scelta di Spalletti è stata giusta, ora bisogna metterla nero su bianco.