Campionato di Serie A 2013-2014 Roma-Juventus 0-1 MVP Daniel Osvaldo

Campionato di Serie A 2013-2014 Roma-Juventus 0-1 MVP Daniel Osvaldo TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
domenica 5 marzo 2023, 12:00Gli MVP della storia
di Franco Leonetti

Domenica 11 maggio 2014, ore 17.45, la Juventus di Antonio Conte sbanca l’Olimpico, battendo la Roma guidata dal “violinista francese” Rudi Garcia. Bianconeri vicinissimi al gol nel primo tempo, almeno un paio di occasioni importanti per Llorente, una di Tevez e un palo di Pogba, nella seconda frazione due ottimi interventi di Storari negano il vantaggio romanista; sembra una gara pronta a defluire in un pareggio a reti bianche quando, nel recupero, la Juve la vince. Discesa da destra, Osvaldo, l’ex tanto odiato dal pubblico romanista, riceve un pallone in mezzo all’area e scaraventa, di destro, un potente tiro incrociato sul secondo palo, che si infila nel sette. Tripudio juventino, fischi dello stadio giallorosso per l’odiato ex, la Juve già scudettata, si appresta a vincere nuovamente il tricolore.

La storia di Osvaldo è perlomeno peculiare, e gode, in questa giornata, del suo massimo fulgore in bianconero. Lascia la Roma nell’estate del 2013 direzione Southampton, ma in Inghilterra problemi comportamentali, squalifiche e risse, in particolare con un suo compagno di squadra, lo allontanano dalla squadra biancorossa britannica. La Juventus fiuta l’occasione e lo preleva, in prestito semestrale gratuito, a gennaio 2014: in questa gara l’attaccante marca l'unica rete in campionato in maglia a strisce e si fregia dello scudetto. Il 31 maggio, scaduto il prestito, il club bianconero decide di non esercitare il diritto di riscatto, fissato a 19 milioni di euro, quindi il centravanti ritorna in Inghilterra.

La carriera di Osvaldo in bianconera è breve ed esigua, 18 presenze, 3 reti, due segnate in Europa League, ma fa in tempo a vincere il terzo, e ultimo, scudetto dell’era Conte, diventando un simbolo esaltante della vittoria juventina in quel dell’Olimpico. Centravanti forte fisicamente, vedeva la porta e dava il meglio nelle realizzazioni in acrobazia, avrebbe potuto fare una carriera decisamente migliore e più lunga, ma la “testa caliente” si è rivelato sempre un suo grosso limite. Daniel Osvaldo, nonostante il percorso lampo in Juve, è diventato l’immagine di una delle vittorie, più ricordate e sentite dai tifosi, contro i giallorossi nella capitale.