Inter grande squadra ma anche fortunata con gli arbitri. Allegri sta tirando fuori il massimo da una squadra che fa bene a crederci

Inter grande squadra ma anche fortunata con gli arbitri. Allegri sta tirando fuori il massimo da una squadra che fa bene a crederciTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 4 dicembre 2023, 08:00Il tackle di Andrea Bosco
di Andrea Bosco

L'Inter è una grande squadra. Massa è un arbitro modesto. Il turco dell'Inter fa un gol favoloso. Barella ne fa uno superlativo: roba da Maradona, tanto per restare in tema, visto che al "Maradona" si giocava. L'Inter ha pescato un ottimo centravanti (Thuram), altre squadre hanno pescato centravanti non "scarsi", ma caratterialmente emotivi e instabili. L'Inter, nonostante gli infortuni, ha un sistema difensivo quasi imperforabile. Il Napoli in difesa balla come Luna Rossa alle regate. L'Inter la "sfanga" quasi sempre: con il fallo di Lautaro non fischiato su Lobotka fanno due in due partite. Con Massa ad arbitrare, l'Inter è sempre fortunata. Indimenticabile la svista di Massa (al VAR) che con Rocchi ad arbitrare non vede il clamoroso fallo di Lautaro che nella sua area di rigore aggancia il gambone di un atalantino.

Ora: Mourinho è insopportabile con le sue accuse "preventive" ad arbitri, varisti e giocatori avversari. Ma che alcuni arbitri, con alcune squadre, siano particolarmente sfortunati, è fuori discussione. Così, come in discussione non è il primato dell'Inter, tornata capolista solitaria. Ci sono tutti gli elementi per dire che l'Inter vincerà il campionato. Ha forza, gioco, talento, organizzazione. E la botta di culo non le manca mai. Il tiro di Politano fa tremare la traversa, la botta di Chala si infila come un missile nella porta di Meret.

Come spiegava Marziale negli "Epigrammi": "La fortuna dà troppo a molti, ad altri non abbastanza". Detto questo, il dopo Spalletti per il Napoli era subito apparso complicato: Garcia era l'allenatore sbagliato in un luogo che dopo essere andato in Paradiso, non si aspettava di precipitare, per ora, in Purgatorio. Toccherà a Mazzarri evitare l'Inferno. Complicato ma non impossibile: la rosa del Napoli è eccellente.

Notarella: si sta, mentre scrivo, discutendo se il fallo in area interista su Osimehn fosse da considerare o meno da rigore. Dico subito che a me da rigore non è apparso. Ma le “giustificazioni" sono pelose e risibili: "troppo lieve il contatto per essere sanzionato". Provate voi "giustificazionisti" a scattare come un centista e ad essere toccati anche leggermente: sbattereste il muso sul prato. Nessuno, come gli ex calciatori, certe cose dovrebbe saperle.

La rosa della Juventus non è eccellente. Ma Allegri sta tirando fuori sangue dal muro. E (mi cospargo il capo di cenere) non dirò mai più che non lancia i giovani. Costretto o meno, per consegnare le chiavi del centrocampo a Nicolussi Caviglia, ci vuole coraggio. E il ragazzo lo ha ricambiato, dopo le comprensibili titubanze contro l'Inter, con una prestazione di rilievo contro il Monza. La Juve vince con Gatti (ancora lui che fa il bomber) all'ultimo istante dopo essere stata beffata con un pareggio che l'avrebbe fatta andare a letto con molti rimpianti. Il gioco alla Juve "latita"? Provino i soloni della critica, provino quelli che "rosicano" per professione a fare di meglio con giocatori che non sarebbero titolari né nell'Inter, né nel Milan, né nel Napoli e forse neppure nella Roma, nella Lazio o nell'Atalanta. Provino a giocare (e a fare risultati) con la "scimmia" federale sul groppone.

La Juventus non è squadra da scudetto: gli attaccanti segnano con il contagocce e il centrocampo per gli attaccanti confeziona poco. Ma è una squadra solida, cattiva, decisa. Giocarle contro è una rogna: per tutti, come ben sa anche l'Inter. E soprattutto, Allegri, smorza (e fa bene) i toni. Ma i giocatori ci credono. E questo è un valore aggiunto. Poi se anche dalla dirigenza arrivasse, non dico uno squillo di tromba, ma almeno il suono di uno scacciapensieri, non sarebbe male. E in definitiva: a due punti dalla vetta si può ancora ragionare. A febbraio – marzo, ammesso che chi sta in testa (non è una "gufata", solo una ipotesi) ancora sia dentro alla Coppa, la fatica potrebbe pesare. E una Juventus (senza Coppa) e magari con la vena ritrovata di almeno uno dei suoi attaccanti, potrebbe profittarne.

Oggi la Juventus è come il Ringo Kid (John Wayne) di "Ombre rosse": arriva al duello finale, con solo tre cartucce da inserire nel Winchester, per i tre avversari (i cattivissimi fratelli Plummer) che deve affrontare. Come vadano le cose, anche se non avete mai visto il film, immagino lo possiate intuire. Del resto, in tutta la sua carriera cinematografica, John Wayne è "morto" una sola volta. Le sceneggiature non prevedevano che gli facessero la pelle. Conosco una squadra di calcio che sembra John Wayne. Devo dirvi il nome?