Motta, Tudor, Spalletti: cambiano i maestri, la musica della Juve è la stessa
La Juve si trova già in una fase in cui il margine d'errore è molto limitato, tanto in campionato, quanto in Champions League. Da Motta a Spalletti, passando per Tudor, stessi problemi.
Da marzo ad ottobre sulla panchina si sono susseguiti Motta, Tudor e Spalletti, ma la Juve si trova con gli stessi problemi. Siamo a dicembre e già è in una situazione rischiosa in Champions League e campionato. Rispetto alla coppa, contro il Pafos è obbligatorio vincere per continuare la corsa verso i playoff per gli ottavi. Sul fronte interno, discorso scudetto sostanzialmente svanito (la vetta dista 8 punti), l'obiettivo quarto posto non è scontato, anzi. Il famoso progetto di ricostruzione stenta a decollare, come il gioco della squadra. Eppure lo scorso anno si era partiti con intenzioni rivoluzionarie. Via il Allegri, Giuntoli si affida al nuovo che avanza(va), alias Motta. Il risultato lo conosciamo. Esonero dopo una serie horror: fuori dalla Champions nel playoff contro il PSV, eliminazione dalla Coppa Italia per mano dei ragazzini dell'Empoli, dulcis in fundo, sette gol incassati tra Atalanta (4) e Fiorentina (3). In realtà una fine annunciata. A prescindere dai risultati, non c'è mai stato feeling tra l'italo-brasiliano e i giocatori, in generale il tecnico non ha stabilito una connessione con il mondo bianconero. Nelle 42 partite alla guida della Signora, 18 vittorie, 16 pareggi e 8 sconfitte: media punti 1,67.
Per il post Motta, la Juve prende Tudor. Nove gare in panchina e qualificazione in Champions all'ultimo respiro. La conferma però non è scontata, anzi. Si parla del ritorno di Conte, ma alla fine il tecnico pugliese resta a Napoli. Contatto con Gasperini, missione fallita anche in questo caso, l'ex Dea è promesso sposo della Roma. Intanto nel post Venezia Igor di fatto chiede la conferma prima del Mondiale per Club. Accontentato, malgrado Comolli preferisse altro. La stagione del croato dura poco. Dopo tre successi comincia un trend negativo tra pareggi e sconfitte, fatale il ko in casa della Lazio, ottava giornata. Tudor dimostra di non essere da Juve. Più di una volta parla di bicchiere mezzo pieno, anche dopo pari deludenti. Peraltro, negli ultimi tempi si incrina il rapporto con qualche giocatore. Il bilancio è di 24 gare, 10 successi, 8 pareggi e 6 sconfitte, media punti 1,58. Comolli allora vira su Spalletti, reduce dal fallimento in Nazionale, in verità cercato anche in estate. Un tecnico top, a livello di club. Lucio parla subito di scudetto. Dopo 8 partite tra Italia ed Europa, 4 vittorie, 3 pari e 1 ko, a Napoli, media punti 1,88. Ad oggi la situazione della Juve è peggiore rispetto allo stesso periodo di Motta. Dunque cambiando gli allenatori il risulta non migliora, anzi. Dal tecnico di Certaldo ci si aspettava qualcosa in più. E' ancora presto, il tempo c'è, ma il margine d'errore è molto limitato. Il Pafos ci darà risposte sulla Champions, a fine dicembre il verdetto sul campionato.
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