Napoli ha emesso il verdetto: anche la Juve di Spalletti non va
La sconfitta contro il Napoli di Conte riporta alla ribalta i vecchi problemi della Juve. A prescindere dalla qualità della rosa, certamente non eccelsa, ci sono evidenti colpe anche di Spalletti
Spalletti l'aveva giustamente indicata come una trasferta fondamentale per la stagione della Juve. Un esame decisivo. Risultato? Bocciatura totale, con responsabilità della squadra e questa volta soprattutto dell'allenatore toscano. Proprio lui più volte aveva sollecitato i suoi ad avere maggiore coraggio, salvo poi presentarsi al Maradona con una formazione ed un atteggiamento fortemente conservativi. Così ha dato un assist all'ex Conte che pure era privo di sette titolari, soprattutto di due pezzi fondamentali del centrocampo. Sia chiaro, perdere in casa dei campioni d'Italia ci può stare, ma dipende dalle modalità. Inconcepibile il modo con cui è accaduto ai bianconeri. Bisognava approfittare della sconfitta della Roma, del pari del Bologna, insomma fare passi avanti in classifica. Missione fallita. La colonna dei gol attesi segna 0,29, praticamente fase offensiva inesistente. Alla Signora, in realtà manca un po' di tutto per sperare in un salto di qualità, auspicato dopo le tre vittorie consecutive, a questo punto vanificate.
Formazione iniziale della Juve sbagliata da Spalletti, come l'atteggiamento, qualche giocatore è improponibile. Leggi Cabal. Ancora più gravi le sostituzioni nel momento in cui la partita era stata raddrizzata, in modo casuale, nell'unica fiammata, guarda caso accesa da Yildiz. Perché togliere il giovane turco? L'impressione è di uno Spalletti in confusione e tornano alla mente i suoi due predecessori, Motta e Tudor. A proposito di elementi non da Juve. David è entrato, ma nessuno se n'è accorto. Idem Openda, attaccato da Spalletti. “E' stato pagato 45/50 milioni di euro, deve dare di più”. Frecciatina indiretta anche a Comolli. Ancora una volta nessuno dei nuovi nell'undici di partenza. In sintesi, mercato bocciato, se consideriamo anche Zhegrova: il kosovaro pare non possa giocare per più di 10 minuti. Ma l'atteggiamento tra sufficienza e rassegnazione è un po' di tutta la truppa, fatta eccezione per qualche elemento. L'esame di maturità non superato. Ora Pafos, poi Bologna e Roma. Sapore dal dentro o fuori in Champions e per le zone nobili del campionato. Il rischio fallimento è concreto. Salvo miracoloso cambio di rotta.
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