Ceferin, Gravina, Tebas e gli intrecci con gli scandali in Italia e Spagna nel nome della SuperLega

Ceferin, Gravina, Tebas e gli intrecci con gli scandali in Italia e Spagna nel nome della SuperLegaTUTTOmercatoWEB.com
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mercoledì 15 marzo 2023, 20:03Primo piano
di Vincenzo Marangio

Ogni favola presenta il personaggio buono e il personaggio cattivo, e grosso modo cominciava sempre con un "C'era una volta". Facciamolo anche così, ma preparatevi a rovesciare la favola.

C'era una volta Ceferin, capo dell'Uefa e padrone indiscusso delle competizioni internazionali pronto a cambiare purché, da quel cambiamento, venisse fuori un aumento degli introiti da reinvestire non tanto nel calcio stesso, fonte dalla quale si alimenta, ma a rimpinguare le proprie tasche. Come quando nella stagione 2020/2021, in piena recessione economica causata dal Covid, il capo dell'Uefa si alza lo stipendio dai 2.421.539 franchi svizzeri lordi (2,19 milioni di euro) a 2.560.769 franchi svizzeri (2,49 milioni di euro). Il tutto mentre si opponeva alla nascita della SuperLega parlando di una società che avrebbe voluto lucrare sul calcio. Esattamente mentre si alzava, da solo, lo stipendio. Ceferin che resterà alla guida dell'Uefa in quanto unico candidato alla poltrona. 

Ma l'avvocato sloveno sarebbe il buono di questa favoletta, buono soltanto perché i cattivi additati dall'opinione pubblica, magistralmente condizionata da alcuni organi di informazione, considerava Florentino Perez (presidente del Real Madrid), Laporta (presidente del Barcellona) e Agnelli (all'epoca presidente della Juventus) avevano osato mettere in piedi la nuova manifestazione sportiva per contrastare un monopolio tacitamente accettato, ma non legalmente consentito dal diritto, dell'Uefa di Ceferin. Per carità, i tre "moschettieri", non si erano presentati benissimo con il loro progetto della SuperLega annunciata alle 00.30 del 19 aprile 2021: praticamente una sorta di foglio A4 senza logo, senza nome, divulgato insieme ai club che avevano aderito al progetto con poche parole e raccontando un format abbastanza discutibile fatto di una sorta di élite con pochissimo spazio alla meritocrazia. Male, ma migliorabile. Ma i soci fondatori erano i presidenti di tre dei club più forti in Europa quindi invisi dai club delle rispettive leghe di appartenenza e i massimi rivali europei non coinvolti nel progetto. Insomma buoni o cattivi a sensazione e senza mai guardare oltre. 

Questa favola, che poi è diventata storia, si iintitola: Uefa contro SuperLega. Una sorta di guerra dei mondi. Una di quelle "guerre" che non durano mai poco e si giocano a più livelli. Come quando Gravina, già presidente rieletto sulla poltrona della Figc, nell'aprile del 2021 viene eletto con 53 voti (su 55 votanti) nel comitato esecutivo dell'Uefa dove siederà per i prossimi quattro anni. Con grande piacere di Ceferin che così può dare un occhio speciale sulla Juventus. Credete sia un caso che esattamente un anno dopo, nell'aprile del 2022, comincia con il processo sulle plusvalenze quella che diventa una guerra interna alla Juventus? Può darsi, naturalmente non ci sono prove concrete a sostegno, ma quel processo che poggiava sul nulla visto che indagava sull'uso di una prassi comune legale perché non vietata da alcuna normativa, è ancora in atto e vede come una vera imputata la Juventus. Il club bianconero, come tutti gli altri club inizialmente coinvolti, ottenne un'assoluzione completa in primo e secondo appello. Un terzo filone non poteva essere riaperto per il principio del ne bis in idem secondo cui, si ottiene il diritto a non essere giudicati due volte per lo stesso fatto. Ma, nel terzo filone, la Procura federale, insistendo sulla Juventus, dice che sono emersi nuovi fatti per cui non si tratta più di un processo sulle plusvalenze ma sulla sistematicità delle stesse. Una sciocchezza colossale: se su una strada non c'è un divieto di parcheggio, non puoi punirmi solo perché ho parcheggiato più macchine delle altre su una strada dove non esiste un divieto. Ma tant'è. Il Procuratore Chinè rilascia una dichiarazione all'Ansa in cui parla di "Pena che deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee". Ripeto la domanda che ho fatto prima: credete al caso? Io poco, mi sbaglierò. 

E Tebas e la Liga? Beh, anche lì qualcosa di strano, guarda caso dopo la nascita della SuperLega, che invece di chiudere si è ben strutturata con la denominazione A22 Sports e dotandosi di un CEOBernd Reichart, e di una nuova formula che prevede una struttura più aperta e meritocratica (detto che la stessa Uefa prendendo in considerazione l'accesso diretto soltanto a squadre dei campionati più importanti impone da sempre un concetto elitario per la Champions League), è successo. 

Javier Tebas, anche lui membro esecutivo nell'Uefa dal 2021 comincia a imporre dei cambiamenti nella Liga Spagnola in qualità di presidente. Primo provvedimento il salary cup, ovvero un limite di costo della rosa sportiva che fa scacco matto al Barcellona costringendolo a cedere Leo Messi come fa intuire il presidente Laporta: "Non abbiamo margini di trattativa per i salari che rispettino i limiti della Liga". Colpito, dunque, anche il club blaugrana, più difficile fare scacco a Florentino Perez, troppo ben strutturato il suo Real Madrid. Eppure il 15 luglio del 2021, tre mesi dopo la presentazione fretttolosa della prima versione della SuperLega, alcuni organi di informazione (“El Confidencial”) cominciarono a divulgare alcune intercettazioni che vedevano come protagonista il presidente Florentino Perez creando un'ombra di imbarazzo su lui e sul Real, intercettazioni che portavano alla luce pensieri poco carini del numero uno del Real nei confronti di giocatori storici come Casillas, Raul e lo stesso Cristiano Ronaldo. Un vero e proprio attacco per screditare l'immagine di Perez che fece uscire, per risposta, sul sito del club un comunicato che recitava così: ""Sui suoi canali il quotidiano Onda Cero ha rivelato che Abellán ha avuto un incontro nel 2011 con il vicepresidente del Club, Eduardo Fernández de Blas, al ristorante Combarro, in cui lo ha ricattato chiedendo 10 milioni di euro per far scomparire gli audio registrati illegalmente a scopo di manipolazione". Un comunicato che aveva come intento quello di screditare una delle figure chiavi di questo "assalto al Madrid", il giornalista scrittore giornalista Josè Antonio Abellán.

E arriviamo ai giorni nostri. Mentre la SuperLega continua a raccogliere adesioni e strutturarsi meglio, in Italia continua un attacco con pene emesse prima di un processo ai danni della Juventus con l'intento, dichiarato dal Procuratore federale Chinè, di impedire al club bianconero di avere accesso alle competizioni europee nel prossimo anno; mentre in Spagna la Fiscalia Provincial mette sotto accusa i conti del Barcellona dal 2001 al 2018 mettendone sotto accusa i successi ottenuti in quel lasso di tempo, scatenando così la reazione del Real Madrid che si costituisce come parte lesa contro il Barça, mentre l'attuale presidente Laporta attacca pubblicamente il presidente della Liga, Javier Tebas, accusato di "antibarcelonismo" e ricordando i precedenti casi polemici, dallo status di comunitario per Messi nel 2005 fino alla Superlega, chiedendo le dimissioni del numero uno della Liga Spagnola.

Real Madrid contro Barcellona, due dei tre club fondatori della SuperLega. I latini dicevano "Dividi et Impera", dite che anche questo sia un caso? 
Sarà...