Effetto Di Maria, ma al contrario: da valore aggiunto a perenne infortunato

La Juventus sperava di riaverlo a disposizione per il match di oggi, invece Di Maria sarà costretto al forfait anche per la prima post Qatar in casa della Cremonese. Malgrado fosse tornato solo due giorni fa (insieme a Paredes), Allegri aveva intenzione di convocarlo, tenerlo in panchina e magari utilizzarlo in caso di necessità. Per cambiare il match se bloccato dal pareggio, o gestire un ipotetico vantaggio. Niente da fare. L'argentino campione del Mondo ha preso una botta alla caviglia durante la rifinitura della vigilia. Questa volta siamo nel campo dell'infortunio traumatico e non di natura muscolare. Nonostante ciò, sui social sono riesplose le critiche dei tifosi, a dire il vero mai sopite. Il “capo d'imputazione” è sempre lo stesso: scarso attaccamento alla maglia e professionalità non impeccabile. Considerando che il giocatore è stato decisivo nella finale dei Mondiali contro la Francia, il popolo bianconero nutre qualche sospetto. Qualcuno chiede la rescissione immediata del contratto.
Di Maria dunque da ipotetico uomo in più in grado di consentire il salto di qualità, sta diventando un problema per la Juventus. I numeri ne sono la certificazione. Finora le presenze dell'esterno sono 10 su 22 gare giocate tra campionato e Champions League, per un totale di 394 minuti. Un gol all'attivo e 4 assist. Sono 12 le defezioni, di cui 10 per infortunio (9 dovuti a problemi muscolari e stasera per la contusione alla caviglia) e 2 per squalifica. In quest'ultimo caso l'argentino prese un rosso a Monza per un fallo di reazione su Izzo, atteggiamento non proprio da fuoriclasse qual è. Si era parlato della possibilità che la Juventus tentasse di convincere il giocatore a restare un altro anno, anche per usufruire del Decreto crescita rispetto agli sgravi fiscali sull'ingaggio. La speranza è di un'ìnversione di tendenza, perché questo Di Maria non serve.
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