Giraudo al Tar, l'ex ad della Juve fa tremare Giustizia sportiva e Figc

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© foto di Federico De Luca
martedì 12 marzo 2024, 10:10Primo piano
di Quintiliano Giampietro
L'ex ad della Juve ricorre in relazione alla radiazione per Calciopoli, nel caso venisse accolto il ricorso sarebbe una rivoluzione per Giustizia sportiva

E' il giorno di Antonio Giraudo: l'ex Amministratore delegato della Juventus sarà davanti al Tar del Lazio, contro la Giustizia sportiva che potrebbe essere revisionata in caso di accoglimento del ricorso. Il manager fu radiato dalla Federcalcio per i fatti di Calciopoli, ma a settembre del 2021 la Corte europea dei diritti dell'uomo considerò ammissibile il suo ricorso, riconoscendo la violazione delle prerogative della difesa. L'obiettivo di Giraudo è di rimettere alla Corte di Giustizia Europea (la stessa che si è espressa sulle storiche sentenze Bosman e Superlega), la questione relativa all'incompatibilità della legge italiana 280/2003 che disciplina la Giustizia sportiva, rispetto ai diritti comunitari.

L'ex ad della Juve si è affidato all'avvocato Dupont, artefice delle sentenze di cui sopra e al suo collega Rosboch. I due legali sostengono che la norma “conferisce un monopolio disciplinare alle federazioni sportive e impedisce al Tar di annullare o riformare le decisioni delle stesse federazioni, violando così il principio generale di diritto Ue relativo alla tutela giurisdizionale affettiva”. Secondo la legge italiana, infatti, al Tar il condannato può ricorrere per un risarcimento di natura economica, ma questo Tribunale non può entrare nel merito delle sentenze degli organi endofederali e del Collegio di Garanzia dello Sport. Insomma non può modificarne i verdetti relativi, per esempio, a squalifiche o radiazioni. In altri paesi del Vecchio Continente invece questo è possibile. Nel caso in cui fosse accolto il ricorso di Giraudo, cadrebbe uno dei pilastri della stessa Giustizia sportiva, a partire dalla famosa clausola compromissoria. Tra le cose che i legali dell'ex ad della Juve proveranno a mettere in discussione il concetto stesso di radiazione, rispetto alla proporzionalità delle sanzioni. Non verrebbero ribaltate le sentenze di Calciopoli, sia chiaro, ma saremmo di fronte ad un'altra sentenza storica che darebbe vita ad una vera e propria rivoluzione.