La Juve di Allegri va a rilento con le big in Italia e in Europa: da quando è in panchina solo tre vittorie e ben otto sconfitte. E quest'anno il trend sembra persino peggiorato

La Juve di Allegri va a rilento con le big in Italia e in Europa: da quando è in panchina solo tre vittorie e ben otto sconfitte. E quest'anno il trend sembra persino peggioratoTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 15 settembre 2022, 18:59Primo piano
di Alessio Tufano

Arrivato sulla panchina bianconera la scorsa estate con gli onori e gli oneri di chi doveva riportare in acque tranquille la barca della Juventus dopo le gestioni turbolente di Sarri e Pirlo, Massimiliano Allegri, voluto fortemente dal presidente Agnelli, è stato blindato con un quadriennale a cifre da capogiro.

LE PARENTESI SARRI E PIRLO - Il numero uno bianconero non aveva mai mandato giù il cambio di direzione preso dalla società dopo i cinque anni di fasti con il tecnico livornese in panchina e non aveva accolto di buon grado quel Maurizio Sarri che pur con i suoi limiti caratteriali aveva portato a Torino il nono Scudetto consecutivo, imputandogli la sanguinosa eliminazione Champions contro il Lione per dargli il benservito. Nell'estate successiva ha scommesso tutto su Andrea Pirlo, quasi in segno di rivalsa nei confronti di chi aveva voluto l'ex Chelsea e Napoli. Il Maestro in panchina, contando anche sull'apporto fondamentale di un fuoriclasse come Cristiano Ronaldo, ha comunque portato in bacheca una Supercoppa Italiana e una Coppa Italia, conquistando per il rotto della cuffia e grazie al Verona, il quarto posto in campionato, ma venendo eliminato agli ottavi di Champions dal Porto. I suoi risultati, che oggi agli occhi dei tifosi juventini non possono che sembrare positivi, non sono stati comunque ritenuti sufficienti e così anche per lui è arrivato l'esonero che ha portato al ricongiungimento, con un accordo trovato già durante le vacanze pasquali e a campionato in corso, con Massimiliano Allegri.

L'AVVENTO DI ALLEGRI - Il livornese si è trovato a lavorare con una rosa non costruita secondo i propri dettami e orfana di Ronaldo, sostituito con Kean, dopo appena una giornata (nella quale tra l'altro il portoghese aveva anche trovato il gol vittoria, poi annullato, contro l'Udinese). La stagione 2021/22 della Juventus non è nata quindi sotto i migliori auspici e con Allegri che aveva da giocarsi un ampio credito da parte della società. La squadra, alla quale l'allenatore doveva infondere nuovamente il DNA vincente, ha zoppicato parecchio sul campo e a sottolinearlo sono i risultati ottenuti negli scontri diretti.

I NUMERI CON LE BIG - Prendendo in considerazione soltanto le partite disputate contro Milan, Inter, Napoli e Roma in Italia e Chelsea, PSG e Benfica in Europa, la Juve di Allegri ha collezionato appena tre vittorie, due delle quali contro i giallorossi (con il rocambolesco 4-3 del 9 gennaio), sei pareggi e ben otto sconfitte, tenendo conto anche dei due ko nelle finali contro l'Inter che sono costati alla Juventus Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Il girone di Champions della passata stagione, con la clamorosa vittoria a Torino contro il Chelsea, è stato pressochè perfetto e fatto di soli successi, con la parentesi del pesante scivolone nel ritorno con gli inglesi, vittoriosi per 4-0 a Londra il 23 novembre 2021. Poi sono arrivati gli ottavi con il Villareal, che hanno messo in mostra i problemi che ancora oggi la Juventus sta evidenziando, il pareggio in Spagna aveva illuso, mentre a Torino il Sottomarino Giallo ha dilagato imponendosi con un umiliante 3-0 che difficilmente verrà dimenticato. Un andamento, quello con le big, che non può che considerarsi altamente deficitario e che quest'anno sembra avviato ad essere persino peggiore, dato che in campionato con la Roma è arrivato un pari, mentre in Champions sono arrivati due ko che sembrano aver già compromesso la qualificazione. Nel momento più nero della Juventus, quello degli scontri diretti è soltanto un altro problema che va ad aggiungersi a quelli già noti e che necessita assolutamente di un cambio di direzione per evitare di vivere un'altra stagione di passione, ma che stavolta non può contare su alcuna attenuante.