Marocchino a RBN: "Il calcio di Thiago Motta non è nulla di nuovo. La Juve deve ampliare la rosa"

Il parterre degli ospiti intervenuti in "Cose di Calcio XL" si chiude con il consueto intervento di Domenico Marocchino. L'ex ala della Juventus ha parlato del nuovo ciclo di Thiago Motta alla Juventus. Al centro delle sue opinioni non c'è solo la Vecchia Signora. Domani sera l'Italia comincia il suo percorso a Euro2024. Un percorso che può rivelarsi vincente, se ci dovesse essere una condizione. Ecco le sue parole
IL CALCIO DI THIAGO È NULLA DI NUOVO - "Non si parla di ruoli, ma di funzioni nel calcio di Thiago Motta? Niente di nuovo per me. È sempre stato così. Il problema è che sono passate delle filosofie, che sono state esasperate. Le cose nuove sono i particolari. Quello che rientra nel decalogo di Thiago Motta è quello che ho sentito dire da tutti, tranne che da Ancelotti, che è quello che ha vinto di più. Io penso che ci sia tanta apparenza in questo decalogo. È all'atto pratico che viene fuori l'artigiano".
ARTHUR COME COMPLEMENTO DI UN'AMPIA ROSA - "Se terrei Arthur? La Juventus giocherà tante competizioni. Per me deve avere a disposizione 30 giocatori nel complesso. Poi bisogna dire un'altra cosa: bisogna considerare come averli e quanto costano".
L'ITALIA A EURO2024 CON SPALLETTI - "Se riescono a essere il più compatti possibili durante la competizione, allora l'Italia può essere una squadra molto fastidiosa: può andare avanti".
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