Perché le parole di Tudor su Di Gregorio non sono solo di facciata

Perché le parole di Tudor su Di Gregorio non sono solo di facciataTUTTOmercatoWEB.com
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di Nerino Stravato

La conferenza stampa di Igor Tudor ha riportato al centro del dibattito la figura di Michele Di Gregorio. Dopo i sette gol subiti nelle ultime due partite, con un errore pesante sul 3-2 del Borussia Dortmund arrivato sul suo palo, la domanda era inevitabile: il portiere avrebbe potuto riposare, lasciando spazio a Perin?

La risposta dell’allenatore è stata chiara, quasi perentoria: “Di Gregorio è il titolare. Ho grande fiducia in lui”. Tudor non solo ha blindato il suo numero uno, ma si è spinto oltre, raccontando come passi la settimana a guardare i migliori portieri europei, notando spesso errori che il suo portiere non commette. Una dichiarazione forte, che sottolinea la considerazione altissima che il tecnico ha per l’ex Monza.

Al di là delle parole, resta la sostanza. Di Gregorio lo scorso anno si è imposto come uno dei portieri più affidabili della Serie A, e in bianconero sta confermando le sue qualità:

  • grande sicurezza nelle uscite,
  • efficacia tra i pali,
  • capacità di gestire il gioco con i piedi, fondamentale per impostare l’azione dal basso.

E anche nella pirotecnica sfida contro il Borussia, al netto dell’errore sul terzo golDi Gregorio ha mostrato il suo valore: sullo 0-1 ha compiuto un intervento miracoloso su Guirassy, respingendolo in uscita e impedendo ai tedeschi di portarsi sul 2-0. Un episodio che ha tenuto in vita la Juventus, poi capace di rimettere in equilibrio la partita.

sette gol incassati con Inter e Borussia non sono dunque soltanto una questione individuale, ma il riflesso di una fase difensiva collettiva da registrare. Non a caso, Tudor ha difeso il gruppo ricordando come quelle reti siano arrivate contro due avversari di altissimo livello europeo, senza però oscurare i lati positivi: una vittoria prestigiosa sull’Inter e un pareggio spettacolare contro il Borussia Dortmund.

Il tecnico, dunque, non ha dubbi: il progetto Juventus passa anche dalle mani di Di Gregorio, chiamato a essere non solo il guardiano della porta, ma un vero e proprio regista aggiunto nella costruzione dal basso. E la sua crescita, inevitabilmente, andrà di pari passo con quella della squadra.