Tudor certezze sulla sua Juve, avviso ai naviganti e nessun processo

Inter e Borussia Dortmund sono già il passato, almeno sulla carta. Tudor giustamente vuole voltare pagina, il presente della Juve si chiama Verona. Serve il blitz per centrare la quarta vittoria consecutiva in campionato. Il tecnico appare sereno e non ha dubbi sulla ricetta giusta per fare bottino pieno, contro i veneti e in generale in ogni partita.
La Juve si appresta a sostenere la terza partita in una settimana, con un unico obiettivo, la vittoria. Senza se e senza ma, insomma niente scuse. Tudor torna a Verona da ex, dopo l'esperienza nella stagione 2021/2022, in cui salvò la squadra scaligera, prima di dire addio e accasarsi al Marsiglia. Tanti gli elogi dall'ex presidente dei veneti Setti che parla di Igor come un uomo di spessore, non un ruffiano, capace di strappare un contratto e rinunciare ai soldi. “Allenatore adatto ai bianconeri, mette davanti a tutto la squadra”. E questo è un dato di fatto. Lo sta dimostrando ogni giorno. Per esempio strenua la difesa di Di Gregorio, nel mirino della critica per qualche errore e secondo diversi tifosi da mettere in panchina. Non se ne parla nemmeno, il titolare è lui. Così come replica deciso quando gli fanno notare la crescita di Kelly. In questo caso forse piccola frecciatina alla stampa, rea di aver dato giudizi affrettati, mentre servirebbe equilibrio. Sempre e comunque. L'allenatore croato ha una certezza: la forza del gruppo da lui stesso creato dopo la gestione Motta, carente sotto questo aspetto. E non solo. L'altra considerazione riguarda il modo con cui espugnare il Bentegodi e in generale vincere le partite, questo può accadere solo se la truppa è al 100% mentalmente, se cala anche di soli 10 punti percentuali, si fa fatica contro qualsiasi avversario. Alta certezza, ma con chiaro avviso ai naviganti.
Tudor palesa anche una certa tranquillità, malgrado i 7 gol incassati nelle ultime due gare. Nessun processo, alla fine conta solo il risultato, in particolare se affronti grandi squadre. Igor resta abbottonato anche quando provano a strappargli qualche notizia sulla formazione di domani. Il concetto di titolarità è relativo nel calcio moderno, tutti devono essere pronti a scendere in campo dall'inizio, fermo restando le 5 sostituzioni disponibili per cambiare il trend di una gara. Peraltro meglio tenere nascoste le carte e non dare vantaggi all'avversario, magari sorprendendolo con scelte inaspettate. Comunque sia, detto di Di Gregorio, per il resto restiamo nel campo delle ipotesi. Tenere fuori Vlahovic in questo momento potrebbe essere un delitto calcistico. Capitolo Bremer. Dal rientro post infortunio, per il brasiliano si tratterebbe della terza gara in una settimana. Farlo rifiatare sarebbe cosa buona e giusta. Yildiz sta giocando sempre e anche lui necessiterebbe di un turno di riposo. Come si fa però a tenere fuori il gioiellino turco che è in una forma strepitosa? Non resta che aspettare la formazione. Qualunque essa sia, per dirla alla Tudor: “L'importante è mantenere voglia e mentalità”.
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