Raffaeli a RBN: "Dopo l'Heysel molto è cambiato, ma gli stadi sono ancora visti come valvole di sfogo"

Ospite di "Cose di Calcio" su Radio Bianconera, lo scrittore e giornalista Massimo Raffaeli ha tratteggiato il proprio ricordo della tragedia dell'Heysel, della quale domani ricorrerà il quarantennale: “Dopo l'Heysel sicuramente qualcosa è cambiato, una tragedia così immane ha portato ad una maggiore consapevolezza nell'organizzazione e nella gestione degli eventi, che oggi sono molto più monitorati, anche se siamo ancora lontani dalla perfezione. Certo, il prezzo pagato è stato molto, molto alto. D'altro canto però la società contemporanea continua a pompare dentro gli stadi tensioni che non vogliono risolvere altrove e così questi diventano per forza di cose dei termostati che ogni tanto saltano. Credo che bisognerebbe evitare due cose: dire che il fenomeno non esiste e addossarlo alle solite, cosiddette quattro mele marce, oppure illudersi che sia un problema di mero ordine pubblico. Si doveva giocare? Non credo ci sia una risposta univoca, da un lato è moralmente molto discutibile che si sia giocato, ma pensandoci a freddo era la cosa migliore da fare per evitare che la situazione peggiorasse”.
Ascolta l'intervento completo nel podcast allegato.
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