La Juve rinnova la struttura societaria: non solo Comolli

Sono ore caldissime in casa Juventus per la definizione della nuova squadra dirigenziali in vista della stagione 2025-2026. Daniel Comolli, classe 1971, ex calciatore ed ex allenatore che nella sua carriera ha avuto modo di accumulare una grande esperienza “di campo” in questa stagione ha ricoperto ancora il ruolo di presidente del Tolosa, ma in passato ha avuto modo di lavorare, oltre che in Francia, anche in Premier League (Tottenham, Arsenal e Liverpool) e Turchia. Nelle ore passate Comolli ha annunciato le dimissioni dal Tolosa e ora non bisogna fare altro che attendere il suo sbarco a Torino.
Nei giorni scorsi sono circolate voci contrastanti in merito a questo nuovo ingresso alla Juve, ma mi sento di dire con un buon grado di certezza che Comolli non arriverebbe a Torino per avere un ruolo marginale, magari meramente manageriale. Sarà un dirigente operativo, a cui dovrebbero essere consegnate le chiavi dell’area sportiva, sopra il direttore sportivo (attualmente Cristiano Giuntoli, poi chissà, visto che il nome di Frederic Massara continua ad aleggiare). Insomma, non si tratta solo di un’aggiunta di un nuovo dirigente, bensì di una ristrutturazione totale, che potrebbe riportare la Juventus anche alla vecchia doppia struttura (vi ricorda qualcosa il duo Mazzia-Marotta?).
Insomma, Maurizio Scanavino (il suo contratto è in scadenza il 30 giugno e nel Cda di ottobre si potrebbe decidere il suo destino definitivo), che da poco ha lasciato il suo incarico in GEDI, meno operativo e più dedito ai conti del club (a tempo?), mentre Comolli si occuperà attivamente dell’area sportiva. Il direttore sportivo, dunque, dovrebbe riportare il suo operato ad una nuova figura che viene dall’esterno e che potrebbe cambiare le strategie globali. E non è tutto, perché la volontà di John Elkann è anche quella di rinnovare l’area scouting con Matteo Tognozzi sempre in pole con il suo gruppo di collaboratori.
Anche in questo caso, ci sarebbe un restringimento dell’area di influenza del direttore sportivo, che si troverebbe di sopra una nuova figura cui dare conto, sotto dovrebbe rinunciare ai suoi collaboratori di vecchia data. Resta da capire se l’attuale direttore sportivo accetterebbe una situazione del genere di “depotenziamento” o se ci sarà una decisione che arriverebbe direttamente dall’alto per sollevare ogni imbarazzo.
E Giorgio Chiellini? Il suo ruolo sarà presto definito e sarà di primissimo piano con una prospettiva importante, quella di poter diventare presto o tardi addirittura il presidente della Juventus Football Club.
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