Salvatore Giglio:” Il mio nuovo libro canta l’epopea della Famiglia Agnelli con la Juventus”

Salvatore Giglio:” Il mio nuovo libro canta l’epopea della Famiglia Agnelli con la Juventus”TUTTOmercatoWEB.com
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sabato 17 dicembre 2022, 10:00Primo piano
di Franco Leonetti

Salvatore Giglio è un Maestro, un reale e unico artista in ambito fotografico. Il suo nuovo libro 1923-2023 Agnelli-Juventus La Famiglia del Secolo, ripercorre l’epica proprietà Agnelli a braccetto con la Juventus, un secolo di vittorie, delusioni, trionfi e momenti disparati, illustrati con le sue istantanee che hanno scritto la storia a tinte bianconere. Le riflessioni susseguenti si soffermano anche sul momento attuale e complesso della Juve, con uno sguardo al futuro e una sorta di profezia. Senza far mancare alcune stoccate.

Salvatore, quale il tuo primo pensiero dopo la fine dell’era Andrea Agnelli alla presidenza?

“Sono rimasto scioccato dalla notizia, ho sempre pensato che il Presidente sarebbe arrivato almeno al festeggiamento del centenario della sua famiglia in sella alla Juventus, poi probabilmente avrebbe lasciato, invece è giunto prima il suo addio. Andrea Agnelli, me lo ha sempre detto lui stesso, è cresciuto con le mie foto, peccato però che il suo comportamento nei miei confronti, e parlo del mio lavoro da professionista, non sia stato così magnanime e conforme alle parole spese negli anni. Anzi, spesso l’arroganza ha prevalso e questa cosa mi ha procurato parecchio dispiacere, devo ammetterlo”

Tu hai un rapporto di lunghissima data con Alex Del Piero, te lo aspetti prossimamente in società?

“Ti svelo un aneddoto. Al tempo della mostra fotografica dedicata a Del Piero a Torino, alcuni anni fa, Alex voleva farsi una foto con me, soli io e lui, al termine degli scatti mi girai e gli dissi:” Tu diventerai Presidente della Juventus”, lui mi rispose:” E tu sarai sempre accanto a me”. Adesso, io non so cosa accadrà, ma Del Piero merita di entrare in società, magari iniziando come vicepresidente con importanti mansioni e competenze tecniche. Lo conosco bene, so da dove arriva, conosco la sua famiglia, riconosco in lui pregi e difetti, sarebbe ideale ripercorresse la strada di Boniperti, un uomo che ha fatto la storia della Juventus”

Il tuo rapporto con l’Avvocato e il Dottor Umberto

“Con il Dottore c’era un rapporto formale, l’Avvocato invece era vulcanico ed interessato a tutto, spesso veniva da me, che sono stato fotografo ufficiale per 25 anni della Juventus, e mi chiedeva del mio lavoro, di come lo sviluppavo e se tutto andava per il giusto verso al fine di mettermi in condizione di lavorare al meglio. L’Avvocato poi era da tenere sempre d’occhio per le sue esultanze allo stadio, da lui giungevano sempre sorprese quando la Juve andava in gol. Nel mio lavoro oltre alla gara da fotografare, rimanendo concentratissimo per tutta la durata della partita come fanno gli atleti, è basilare cogliere il folclore sugli spalti perché racconta tanto della juventinità. Pensa che una volta immortalai una ragazza bianconera sugli spalti, che poi diventò la segretaria di Boniperti e in seguito è divenuta mia moglie. Sto scrivendo un libro con tutte le mie esperienze alla Juventus e una carriera di lungo corso, in cui racconterò parecchi aneddoti e storie”

La foto a cui sei maggiormente legato?

“Tante, davvero tante, ma se devo restringere il campo penso a quella che raffigura Scirea e Paolo Rossi dopo un gol in bianconero, lì ci sono le vere essenze di atleti e uomini, quella di Platini a Tokyo nell’Intercontinentale che mi ha dato tante soddisfazioni, o quella di Platini e Maradona affiancati, in un Juve-Napoli di metà anni ottanta. Il mio direttore mi aveva chiesto una foto dinamica di quei due fuoriclasse, sono riuscito a fare centro dopo aver quasi perso le speranze visto che giocavano in zone di campo diverse. Non volevo la classica foto da fine partita, ma un’immagine vera, sul prato verde e ci sono riuscito”

Oggi ricevi un premio importantissimo alla carriera

“Sono sorpreso e in egual modo felicissimo. Presso il Salone d’Onore del Coni avrò l’onore di ricevere il “Premio Sport e Cultura-Oscar dello Sport Italiano” sezione media, intitolato a Giampiero Galeazzi. E’ la prima volta che un fotografo viene insignito di questo riconoscimento ufficiale alla carriera, e voglio dedicarlo a Giampiero Boniperti, un grande uomo di sport che mi ha insegnato a parlare con le immagini, per raccontare mille vite e un solo amore. Voglio anche condividerlo con alcuni miei colleghi che purtroppo non sono più con noi. Mi sento semplicemente onorato nel ricevere un premio così rilevante, prestigioso e soprattutto inatteso”.