Vasilije Adzic, talento cristallino ma ancora da crescere

Vasilije Adzic, classe 2006, continua a farsi notare tra i giovani della Juventus. Lo scorso anno ha fatto la spola con la Next Gen, esordendo anche con Thiago Motta sia in campionato sia in Champions League. Dopo l’esonero di Motta, Tudor lo ha utilizzato con maggiore continuità, con l’apice rappresentato dal gol decisivo nel 4-3 contro l’Inter, che sembrava annunciare l’emergere di una nuova stella.

​Le qualità tecniche e fisiche di Adzic sono evidenti: tiro potente, struttura fisica importante e ottime capacità biomeccaniche. Tuttavia, gli errori non sono mancati. Contro l’Atalanta, un’imprecisione ha portato al gol di Bergamaschi, e nell’ultima partita di Champions contro il Bodø/Glimt, la prima da titolare con Spalletti, ha faticato, mostrando quanto la giovane età pesi nella gestione della partita.

​Le aree di miglioramento sono chiare. Quando riceve palla sotto pressione, deve gestirla meglio: capire la pressione dell’avversario, aggredire il pallone senza rischiare intercetti o passaggi sbagliati. Quando riceve spalle alla porta, invece, deve essere più convinto nella protezione della palla: ha il fisico per farlo, ma serve più sicurezza e decisione per sfruttare al massimo le sue qualità.

​Nonostante le difficoltà, i segnali positivi non mancano: Adzic ha segnato con la Nazionale durante l’ultima sosta, e il fatto che Spalletti continui a schierarlo dimostra la fiducia del tecnico nelle sue potenzialità. Il ragazzo ha grandi qualità tecniche e fisiche, ma per trasformare il talento in continuità in prima squadra dovrà crescere mentalmente, imparare a leggere meglio il gioco e gestire la pressione dei momenti chiave.

​Vasilije Adzic resta una promessa dalla qualità indiscutibile: un talento cristallino, che può dare tanto, ma che deve ancora imparare a tradurre il potenziale in prestazioni costanti ad alto livello.