Ballarini: "Questa Juve non è così distante da quella di Motta. E Tudor mi fa tenerezza"

Ballarini: "Questa Juve non è così distante da quella di Motta. E Tudor mi fa tenerezza"TUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 21:58Altre notizie
di Daniele Petroselli

"Malinconia bianconera. Quella che avvolge la Juventus, sì anche quella di Tudor. La botta d’orgoglio post cambio tecnico è durata due/tre partite. Perchè poi questa Juve non sembra così distante dalla Juve di Thiago Motta". Lo ha scritto nel suo editoriale per Sportitalia.com Valentina Ballarini. "Ok subisce meno gol rispetto all’ultima versione dell’ex allenatore bianconero, ma in attacco i problemi sono sempre gli stessi. Poche occasioni, pochi gol. La squadra fa una fatica pazzesca a produrre gioco, fa una fatica pazzesca ad avere un’anima. Come se mancasse sempre qualcosa, come se mancasse voglia e gioia".

E ha rincarato la dose: "La Juve sembra una squadra triste. Si muove da gruppo slegato, si muove da gruppo che è tornato ad essere preoccupato. Perchè le cose non funzionano come dovrebbero. E’ anche vero che gli infortuni continuano a giocare un ruolo decisivo. Tudor ha fuori mezza squadra e da ultimo ha perso anche Cambiaso che salterà sicuramente lo scontro Champions contro la Lazio. Gli infortuni sono una costante della gestione Tudor esattamente come della gestione Motta. Poco è cambiato insomma. La filosofia sarà pure diversa, ma alla fine contano i risultati. Motta fu esonerato con la Juve quinta in classifica ad un punto dal quarto posto sinonimo di Champions. Dal 23 marzo in poi non c’è stata la rivoluzione tanto auspicata. Questa Juventus, a prescindere dall’allenatore, ha un problema strutturale. Gli antichi dubbi su come sia stata costruita la rosa sono tornati d’attualità. E se la qualificazione in Champions dovesse sfumare, una rivoluzione totale dovrebbe essere obbligatoria".

E ha concluso dicendo: "Il gigante Tudor inizia a farmi un po’ di tenerezza, altro che grosso e 'cattivo'. Il suo entusiasmo non è diminuito, anzi è quello di un mese fa, ma non è direttamente proporzionale a quello dei giocatori. Rivedere per credere l’ingresso in campo di Douglas Luiz al Dall’Ara con Tudor che provava ad incoraggiarlo e il brasiliano che nemmeno lo guardava. Troppe stranezze all’interno, troppi punti interrogativi".