Galia: "Tudor sull'aspetto della fame e del carattere, forse può essere l'uomo giusto per ripartire"

In un’intervista esclusiva alla redazione di TuttoJuve.com, l’ex difensore della Juventus Roberto Galia, protagonista in bianconero tra la fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90, ha offerto una valutazione ampia e articolata sulla situazione attuale della società piemontese. Dalla scelta del tecnico Igor Tudor alle difficoltà strutturali della società, Galia ha toccato numerosi argomenti dell’attualità juventina, evidenziando parallelismi con il passato e criticità sistemiche del calcio italiano.
Le analogie con la stagione 1990/91
Galia ha paragonato l’andamento dell’ultima stagione della Juventus a quella del 1990/91, quando la squadra partì bene sotto la guida di Luigi Maifredi, ma crollò nel girone di ritorno. “Qualche analogia c'è stata all'inizio con l’arrivo di un allenatore da Bologna, ma il risultato di questa Juve è stato differente”, ha osservato l’ex difensore. In quel campionato, infatti, i bianconeri non riuscirono nemmeno a qualificarsi per la Coppa UEFA nonostante un avvio promettente.
Tudor e la ripartenza
Sul tecnico Igor Tudor, Galia ha espresso un giudizio cauto ma positivo: “È già stato lì come calciatore, è tornato per centrare l’obiettivo Champions e ci è riuscito. Sicuramente è un allenatore affidabile”. Secondo l’ex bianconero, il tecnico croato potrebbe guadagnarsi la conferma se riuscirà a far emergere il carattere della squadra, a partire dall’imminente Mondiale per Club.
Galia si è mostrato scettico anche sull’ipotesi di possibili alternative di spessore per la panchina della Juve: “Non vedo nomi realmente qualificati. Pioli e Mancini? Forse potrebbero essere papabili anche per la Nazionale, ma il problema è più profondo: senza una rivoluzione in Federazione, è inutile parlarne”.
Sull'addio di Cristiano Giuntoli, Galia ha sottolineato: “Di solito non agiscono mai dalla testa, ma questa volta sono stati decisi nel farlo. Giuntoli non ha lavorato bene, ci sono stati degli errori, e i tifosi sono molto arrabbiati”. Secondo l’ex difensore, i problemi della Juve vanno oltre le singole figure e risiedono anche nell’assenza di una guida forte come in passato, con riferimenti come Agnelli o Boniperti.
L'esigenza di ricostruire la rosa della Juventus
Galia ha infine messo in evidenza la distanza tra le aspettative dei tifosi e la realtà attuale della squadra: “Qui si pensa ancora che ci siano giocatori come Del Piero, ma bisogna guardare in faccia la realtà”. Per l’ex bianconero serve tempo per ricostruire il DNA vincente: “A Torino se arrivi secondo è già un fallimento, ma forse Tudor, sotto l’aspetto della fame e del carattere, può essere l’uomo giusto per ripartire”.
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