Gattuso: "Nessuna paura. La sfida ad Israele? È il nostro mestiere, dobbiamo giocare"

"Il mio stato d'animo? Nessuna preoccupazione né paura, sono carico a molla, l'ho detto da subito: non ho paura e sento la responsabilità perché ho già vestito questa maglia, le somme poi le tireremo alla fine". Così Gennaro Gattuso nel corso della sua prima conferenza da ct della Nazionale a Coverciano, dove preparerà le gare di qualificazioni mondiali con Estonia e Israele. "Cosa chiederò ai giocatori? Intanto non servono le parole, bisogna parlare in campo - ha risposto Gattuso - Mi aspetto senso di appartenenza, voglia di sacrificarsi, far sentire dal compagno anche cose scomode, non sempre accomodanti.
La paura non deve entrare in noi, bisogna essere squadra, ribattere colpo su colpo: abbiamo bisogno di un gruppo di 27-28 giocatori, non ci è mai mancata la voglia di lottare e il carattere, lo dice la nostra storia e questa è sempre stata la nostra forza". Gattuso parla poi delle polemiche per la sfida ad Israele: "Sono un uomo di pace, mi auguro che la pace ci sia in tutto il mondo, fa male al cuore vedere civili e bambini che lasciano la vita; dopo però facciamo un altro mestiere, il presidente Gravina si sta dando da fare per trovare soluzioni per riuscire a fare la gara a Udine con Israele in modo perfetto. Israele è nel nostro girone, ci dobbiamo giocare, purtroppo c'è una guerra in atto e questo fa male". (ANSA)
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