Gravina non molla la FIGC: "Se mi dimettessi, farei un disastro"
Gabriele Gravina non molla l'incarico di presidente della FIGC mediante le dimissioni. Questo è l'altro macrotema dell'intervista, rilasciata ai microfoni de L'Espresso. Il numero uno della Federazione nostrana ha colto la palla al balzo per sventare lo scenario, precedentemente illustrato. A sua detta, attuare tale istituzione non costituirebbe un atto di responsabilità, ma sarebbe l'anticamera di un disastro politico e amministrativo, visti e considerati i ragguardevoli traguardi raggiunti. Le impressioni, da questi esternate e riportate di seguito, racchiudono la sintesi predetta:
"Dimissioni? Proviamo a ipotizzare uno scenario in cui io me ne vada via domani mattina: siamo alla scadenza di un mandato, perché fra un anno e qualche mese si vota. Attualmente la Figc è presente nella giunta del Coni, dove non entrava da tempo, è anche nel comitato esecutivo della Uefa, dove ricopro la carica di vicepresidente, ed è impegnata in una progettualità legata all’organizzazione di Euro 2032. Se mi dimettessi, farei un disastro sotto questo profilo. Quindi, mi chiedo: è un atto di responsabilità? Ha senso?"
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