Napoli-Juve, ADL si infuria con DAZN a causa del calendario: il retroscena

Il calcio parlato assume sempre un certo rilievo nel racconto di una partita, specie se questa è Napoli-Juve. Tuttavia il calcio parlato assume connotati clamorosi se una delle due parti in causa decide di non rilasciare dichiarazioni a un'emittente in particolare. Questo è quanto successo ieri prima e dopo la gara del Maradona. Il club di Aurelio De Laurentiis ha deciso di non parlare ai microfoni di DAZN (CLICCA QUI PER LEGGERE LA POSIZIONE DI DE LAURENTIIS). La notizia ha creato più di una perplessità all'interno dell'opinione pubblica, che si è chiesta il motivo di una decisione così forte. Dei chiarimenti in merito sono stati forniti dall'edizione odierna di Tuttosport che ha spiegato la ragione della volontà partenopea di non presentare alcun tesserato ai microfoni dell'emittente streaming. Secondo il quotidiano torinese, il presidente del club partenopeo sarebbe entrato in contrasto con DAZN a causa di Napoli-Atalanta: la partita è stata calendarizzata per sabato, 30 marzo alle 12:30.
La delibera ha fatto arrabbiare il numero uno del Napoli, il quale avrebbe voluto che la gara si giocasse lunedì, 1 aprile, giorno di Pasquetta. Il motivo? L'allenatore del Napoli, Francesco Calzona è anche il CT della Slovacchia, con cui sarà impegnato fino al 27 marzo. in occasione dell'ultima pausa stagionale per le Nazionali. Il tempo per preparare una gara così delicata è certamente poco. Ma se il Napoli ha poco margine per preparare la sfida del Maradona, l'Atalanta non ha più spazi temporali per giocare la sfida contro gli azzurri in una data diversa da quella prestabilita. Infatti, il 3 aprile i bergamaschi saranno attesi dall'andata della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina, senza dimenticare che sono ancora in corsa per l'Europa League almeno fino al 14 aprile, visto il doppio impegno degli ottavi contro lo Sporting Lisbona. Insomma, quelle di ADL si sono rivelate polemiche sterili. O, per meglio dire, si è rivelato un capriccio quasi infantile che ha parzialmente rovinato lo spettacolo di Napoli-Juve e, forse, anche il rapporto con DAZN e la Lega di Serie A. La società azzurra e la massima istituzione calcistica italiana dovranno pagare una penale per essersi sottratti a interviste previste dagli accordi collettivi.
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