Pedullà affonda la Juventus: “Troppi cambi, serve pace e chiarezza. E su Vlahovic dico una cosa…”

Pedullà affonda la Juventus: “Troppi cambi, serve pace e chiarezza. E su Vlahovic dico una cosa…”TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
Ieri alle 23:05Altre notizie
di Massimo Reina
Alfredo Pedullà critica duramente la gestione societaria e tecnica della Juventus. “Una società non vince se cambia continuamente uomini. Serve stabilità”.

C’è amarezza nelle parole di Alfredo Pedullà, ma anche la lucida analisi di chi il calcio lo annusa da lontano e capisce quando qualcosa non funziona. “La Juventus tornerà competitiva solo quando troverà pace”, dice il giornalista nel suo ultimo video su YouTube, e il riferimento non è solo al campo. Pedullà punta il dito contro i continui scossoni della dirigenza bianconera: “Prima cambia l’amministratore delegato, poi il direttore sportivo, poi il responsabile dell’area tecnica, poi ne arriva un altro a stagione in corso... Una società così non può avere continuità. I ruoli contano, ma contano ancora di più le persone che li incarnano.”

Poi la stoccata tecnica, rivolta a Tudor ma più in generale all’instabilità tattica della Juve: “Mi inquieta – dice Pedullà – che la formazione venga scelta come se fossero i bussolotti del Lotto. Oggi gioca Vlahovic, domani chissà. Si deve decidere, una volta per tutte, se puntare su di lui, su David o su entrambi.” Pedullà non accetta la logica del turnover cieco: “Io mi sarei aspettato di vedere Vlahovic e David insieme, almeno una volta. Giocare con due esterni offensivi e togliere un attaccante non ha senso.  Se vuoi aiutare David, dagli un compagno accanto, non lasciarlo solo.” 

Il cronista calabrese invita anche a un cambio di modulo: “Vorrei vedere una difesa a quattro, non sempre a tre. Serve stabilità, identità, e scelte definitive. La Juve deve smettere di navigare a vista.” Infine un accenno alla situazione generale: “Le soste, gli infortuni, le nazionali... tutto incide, ma non possono essere un alibi. La classifica non è malvagia, ma le prossime tre trasferte saranno decisive per capire che squadra è davvero la Juventus. Parole pesanti, pronunciate con la calma di chi non vuole alimentare il caos, ma teme che il caos sia già entrato in casa.