Bello di notte. Gli scudetti della Juventus sono 38, ha ragione Ibra.

Bello di notte. Gli scudetti della Juventus sono 38, ha ragione Ibra.TUTTOmercatoWEB.com
Zlatan Ibrahimovic
© foto di Federico De Luca
venerdì 20 ottobre 2023, 10:00Bello di notte
di Stefano Discreti
“Bello di notte” un programma ideato e condotto da Stefano Discreti. Tutti i venerdì dalle 21.00 alle 22.30 solo su Radio Bianconera

Mentre impazza lo scandalo legato alle scommesse illegali, cercando di rimandare in modo goffo tutte le colpe alla "Ludopatia", subito dopo che la Nazionale Italiana è tornata da Wembley con le osse rotte (nonostante un primo tempo più che decoroso) torna il campionato di serie A.

L'appuntamento è di quelli a cui non si può mancare per nessuna ragione al mondo:  Milan-Juventus, ovvero le regine del calcio italiano degli anni 90'  e del primo decennio del nuovo millennio ma non solo. Quanti ricordi, quanti incroci. Quante battaglie a San Siro.

Tanti gli ex, allenatori e calciatori, che sono passati da una parte all'altra e viceversa.

Tanti assenti, da una parte e dall'altra, ma anche tutti i presupposti necessari per regalare una grande serata di spettacolo.

Per anticipare i temi di cuii si parlerà questa sera a partire dalle ore 21,00 all'interno della trasmissione "Bello di notte" in onda, come tutti i venerdì sera, su Radio Bianconera abbiamo scelto un ex in particolare: Zlatan Ibrahimovic.

Le sue parole rilasciate all'interno del talk nel recentissimo Festival dello Sport a Trento:
"In Italia iniziai nella Juventus di Fabio Capello. Mi diceva che mi avrebbe tirato fuori tutto l’Ajax che avevo dentro. Mi dissi fra me e me ‘iniziamo bene’. Voleva da me più concretezza e da quel giorno sempre, ogni giorno, con Italo Galbiati lavoravamo sempre nei tiri in porta. Capello diceva che la mia tecnica era superiore a Van Basten ma non avevo i suoi movimenti. Abbiamo lavorato su questo aspetto. Trezeguet è stato intelligente perché ha saputo sfruttare bene il lavoro che facevo in campo. Lui faceva tanti gol a me sinceramente mi mancavano. Poi ho capito la mentalità del calcio italiano dove bisogna saper giocare bene e segnare. Dissi a Trezeguet che da quel momento in poi anche io avrei giocato più avanti. Gli scudetti della Juventus sono 38 perché abbiamo lottato ogni giorno dimostrando che eravamo i più forti in Italia. Non sono 36, gli scudetti della Juve sono 38!"  non ammettono diverse interpretazioni. Nonostante il suo girovagare per l'Europa ed il mondo Ibra non ha mai rinnegato, nemmeno per un secondo, la sua esperienza in bianconero.
In un calcio che va sempre più di fretta e  che in un attimo ci si ritrova ad insultare il beniamino che fino a qualche giorno prima si applaudiva, la sua coerenza resta davvero encomiabile.

@stefanodiscreti