Caro D(j)ario, le tante facce di una liberazione sportiva

Caro D(j)ario, le tante facce di una liberazione sportiva
giovedì 25 aprile 2024, 17:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli
fonte Radio Bianconera

Caro D(j)ario,

oggi in Italia si festeggia la Liberazione, che mai come in questo periodo può essere letta in chiave sportiva dai tifosi juventini in maniera anche decisamente antitetica.

Intanto, la liberazione di un peso: le prestazioni delle ultime settimane, ormai degli ultimi mesi, non facevano dormire sonni tranquilli per il ritorno di Coppa Italia con la Lazio, nonostante la partita di andata coi biancocelesti sia stata uno dei pochi momenti di luce in questo lungo periodo buio. E purtroppo la sensazione stava diventando realtà, con il doppio vantaggio sperperato in meno di 50 minuti e con il solo gol salvifico di Milik a 10’ dalla fine a salvare capra e cavoli. E quindi liberazione da un peso, con la finale effettivamente guadagnata, la possibilità di alzare finalmente un trofeo dopo 3 anni e a questo punto anche la certezza di partecipare alla prossima Supercoppa Italiana come finalista della coppa nazionale a prescindere dal piazzamento in campionato (con il secondo posto, a dire il vero, ancora a tiro, anche se con la Juve di questo periodo si fa fatica a guardare davanti, piuttosto si stilano tabelle sui punti di chi sta dietro).

Per molti, la fine della stagione sarà la liberazione dal mister. Allegri è da sempre tecnico divisivo, ormai i tifosi sono totalmente schierati o quasi tra in e out, chi è totalmente pro e chi è totalmente contro, molti di questi ultimi addirittura dal primo giorno in cui si è riseduto sulla panchina della Juve se non addirittura dalla fine del ciclo vincente del mister. In realtà il futuro del tecnico livornese vive di folate: un giorno è certa la separazione, con Motta possibile e nel caso probabile sostituto, per colpa di una stagione assai travagliata soprattutto in questi ultimi mesi e figlia di altre due in cui la Juve non ha vinto nulla e ha costruito poco; un altro pare probabile la permanenza, grazie ai risultati che oggettivamente Allegri sta portando a casa nonostante un gioco latitante, perché gli obiettivi stagionali stanno per essere centrati tutti (e no, lo scudetto, oggettivamente, non lo era). In ogni caso, la fine della stagione libererà da questa attesa, con una delle due fazioni che dovrà inevitabilmente vedere disattese le proprie speranze.

Per quasi tutti, sarà la liberazione dalla presenza di Alex Sandro, che con tutto il bene che si può volere al ragazzo e i grazie che gli si può dire per le prime annate, ha davvero superato ogni limite e ogni possibilità di “perdono” da parte della tifoseria con l’ennesima prestazione horror di martedì sera. Il modo in cui “marca” (e le virgolette sono d’obbligo) il Taty sul gol dell’1-0 della Lazio ha fatto inveire tutto il popolo bianconero, anche e soprattutto perché è l’ennesimo errore madornale messo in scena dal brasiliano.

In tutto questo c’è una stagione da portare a termine, con una partita in più da giocare il 15 maggio contro l’Atalanta, e un campionato in cui bisogna difendere il terzo posto e magari sì, provare a guardare al secondo: dopodomani arriva a Torino un Milan ferito, forse addirittura sanguinante, dopo che ha visto l’Inter alzargli lo scudetto in faccia nel derby in cui i rossoneri erano in casa e che ha perso in un colpo solo per squalifiche di varia natura Tomori, Theo e Calabria, praticamente tutta la difesa titolare. Riuscirà questa Juve, che fa una fatica mostruosa a segnare, ad approfittarne?

Dario