Costruire adesso per tornare a vincere il prima possibile. Ma le prossime mosse non potranno essere sbagliate. A partire da Morata..

Costruire adesso per tornare a vincere il prima possibile. Ma le prossime mosse non potranno essere sbagliate. A partire da Morata..TUTTOmercatoWEB.com
martedì 4 gennaio 2022, 00:05Editoriale
di Alessandro Santarelli

Programmare per tornare a vincere. Sfida difficile ma necessaria. E per farlo servono gli uomini giusti e una buona dose di pazienza. I cicli non si costruiscono in poco tempo, e questo lo dice anche la storia della Juventus . I nove anni di digiuno tra il 1986 e il 1994 li ricordiamo bene e niente è mai casuale, almeno nel calcio: puoi improvvisare un anno, ma prima poi il conto arriva. Ecco, l’anno in cui si è improvvisato è stato quello di Sarri, scudetto ma poca sostanza dietro, il resto è narrazione recente, acquisti sbagliati, cambi di allenatore e idee che sono fatalmente venute meno.

La Juve tornerà, su questo possiamo stare tranquilli, ma bisogna iniziare a gettare le basi e fare scelte nette e condivise. Ecco perché da più parti viene invocato un uomo che possa affiancare Cherubini nella costruzione della Juve che verrà. Non perché  ci sia scarsa fiducia nell’attuale capo dell’area tecnica, ma semplicemente per il fatto che dalle prossime mosse passerà buona parte del futuro immediato della Juve e bisognerà sbagliare il meno possibile. In questo momento la strategia pare essere quella di smontare quanto fatto nel recente passato: insomma ciò che è stato messo messo in piedi da Paratici negli ultimi, eccezion fatta per Chiesa, è in completa discussione, con Ramsey, Rabiot Arthur e lo stesso Kulusevky potenzialmente sul mercato.

Ad agitare le acque poi la vicenda Morata: anche qui ci viene da pensare che la programmazione sia mancata o quantomeno non del tutto azzeccata. Il giocatore che a giugno è stato confermato con la proroga del prestito ( e l’esborso di altri 10 milioni) oggi è in procinto di partire allettato dalla proposta del Barcellona a seguito dell’idea di non riscattarlo a giugno. Ma le caratteristiche di Morata le si conoscevano anche in estate: e allora perché non decidere nel mercato estivo di cambiare attaccante? Forse perché mancava l’alternativa? In tutta onestà non ci sentiamo di “ condannare” lo spagnolo. L’opportunità che si presenta è importante, giusto che la voglia concretizzare. Piuttosto ci preoccupa l’idea di cambiare il centroavanti titolare nel mese di gennaio. Si possono andare a toccare equilibri già di per sé fragili in un mese che per la Juve sarà determinante.Ecco perché sarebbe logico oggi non cedere il giocatore 

Inoltre, Morata è già con la testa in Catalogna, con i bianconeri che sono alla vigilia di un ciclo di partite fondamentali per la stagione;  confidiamo però nella professionalità del giocatore, che nonostante le voci che rimbalzano dalla Spagna, potrebbe anche alla fine restare in bianconero fino a giugno, soprattutto alla luce della fiducia che pare averli rinnovato proprio Allegri.  Diversamente  bisognerebbe accellerare per portare a Torino il sostituto, Icardi, Scamacca o Milik che sia. Il rischio? Agire in fretta, pressati dalla necessità di chiudere un affare senza la giusta lucidità. Il caso Ronaldo ha insegnato, stavolta bisognerà muoversi  con fermezza e massima attenzione perché le prime mosse che non si possono sbagliare sono proprio queste.