Guai a distrarsi: prima la Champions, poi uomini per una vera Juve

Guai a distrarsi: prima la Champions, poi uomini per una vera JuveTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:05Editoriale
di Quintiliano Giampietro
La qualificazione in Champions League è un obiettivo imprescindibile per la Juve, a fine stagione cambiamenti ad ogni livello: società, panchina e rosa

La Juve viaggia su un doppio binario: qualificazione in Champions League e futuro sotto ogni aspetto. Sabato lo scontro diretto in casa della Lazio, probabilmente decisivo considerando poi gli ultimi due impegni con Udinese e Venezia. I bianconeri si presenteranno con diverse defezioni, ma niente alibi e vietato distrarsi. La precarietà dell'allenatore e di alcuni giocatori, il cui futuro resta incerto, potrebbe fare brutti scherzi. Quindi bisogna stare sul pezzo, non sono ammessi cali di tensione stile Parma. Potrebbero essere fatali. Tudor sicuramente avrà lavorato sulla testa dei ragazzi, ma certo non ha la bacchetta magica. E' poco il tempo a disposizione per incidere su un gruppo mentalmente fragile dopo la precedente gestione, in cui non ci sono leader in grado di trascinare i compagni nei momenti di difficoltà. Ora però bisogna andare oltre e dare tutto per centrare l'obiettivo.

L'altro aspetto cui la Juve sta inevitabilmente pensando è il futuro e, come detto, nessuno ha certezze. Intanto Tudor. Patti chiari sin dall'inizio. Rinnovo automatico in caso di qualificazione in Champions, ma clausola attraverso cui la società può rescindere entro il 30 luglio, pagando una penale. E' concreta l'idea di ingaggiare un allenatore top, in grado di ricostruire e vincere subito. Quanto meno tornare a competere per qualcosa di importante. Nel segno della tradizione. Come noto, c'è un solo nome: Conte. Sarebbe il ritorno in panchina di chi è stato artefice della rinascita post-Calciopoli. Un uomo da Juve, ossessionato dalla vittoria. Idem per i giocatori che devono essere in piena sintonia con l'allenatore. Va bene la qualità tecnica, ma prima che calciatori, devono essere uomini veri, capaci di sopportare il peso di una maglia diversa da tutte le altre. Lottare fino alla fine è il mantra.

Infine la società. Intanto verrà fatta una profonda riflessione sul lavoro di Giuntoli, alla sua seconda stagione come dirigente della Juve. Sicuramente negativa. Impossibile dimenticare l'uscita prematura da Champions League e Coppa Italia. Sul bilancio pesa poi la scelta di Motta e il mancato intervento quando la situazione cominciava a dare segnali negativi. Sotto il profilo dei risultati e per la mancata empatia del tecnico con parte della squadra. Poi il mercato, con alcune scelte quanto meno discutibili. Non gli acquisti, ma le uscite. Su tutte quella di Danilo, ultimo baluardo della personalità, vitamina emotiva per lo spogliatoio. Secondo indiscrezioni, la posizione del dt sarebbe addirittura in bilico. In caso di allontanamento, tre i nomi in lizza: Tognozzi, Massara e Sartori. Diversi i livelli di difficoltà per ingaggiarli. Staremo a vedere. Nel frattempo pare certo lo spostamento di Chiellini nell'area sportiva. Un'altra dose di juventinità. Finalmente.