Il caso Vlahovic sia da esempio: la Juve torni a farsi rispettare dai campioni o presunti tali

Il caso Vlahovic sia da esempio: la Juve torni a farsi rispettare dai campioni o presunti taliTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:15Editoriale
di Vincenzo Marangio

C'era una volta una Juventus che cominciò a sbagliare. Quella che cercava di sistemare i conti "scoppiati" con ridimensionamento spese e scelte sbagliate. E a proposito di scelte sbagliate, c'era una volta la Juve che decideva di rinunciare a Dybala per affidarsi a Vlahovic, idea che inizialmente non dispiaceva neanche anche se, in verità, tutti avremmo voluto vederli giocare insieme magari il più a lungo possibile e, forse, sarebbe stata la salvezza per il serbo e invece...

Invece si decise di rinunciare a Dybala consigliato malissimo dal suo procuratore che arrivò a rottura con il club, dispensando consigli poco edificanti alla Joya che seguì il copione sbagliato per la sua carriera alla Juve, finendo seduto a centrocampo, con lo stadio vuoto e accanto a chi ne avrebbe dovuto raccogliere l'eredità, quel Dusan Vlahovic che, col tempo, ha dimostrato di non avere un grammo della classe, dell'incisività e della forza di Paulo Dybala specchiandosi continuamente in un narcisismo poco condivisibile visto il suo rendimento mai costante e macchiato più dai gravi errori e dallo scarso rendimento che dal discreto numero di gol segnati. Il serbo, oggi lo possiamo dire con motivata sicurezza, non è mai stato un bomber "libero" ma costantemente schiavo della propria emotività e di un pizzico di presunzione viste le doti tecniche che non sempre sono parse eccelse, anzi. Quando segni oltre 50 gol in 4 anni non hai fatto poco, ma se ti restano impresse soprattutto le prestazioni incolori soprattutto nelle partite decisive allora più di qualcosa non ha funzionato. Significa che non sei stato leader in campo e fuori e che semplicemente non sei stato uno da Juventus.

Quando il tuo tempo è scaduto, poi, c'è modo e modo per andare via: un modo dignitoso, permettendo cioè a chi ha investito e creduto in te di non andare totalmente in perdita, riconoscendo che la storia non è andata come ci si aspettava, sicuramente per colpe reciproche. Qual è il modo dignitoso? Spalmarsi lo stipendio per rendersi più appetibile e meno pesante per le casse del club, ridimensionarsi nelle richieste ad altri club, chiedere ai procuratori di cercare una nuova destinazione piuttosto di studiare il modo per fare più soldi possibili. Perché, in fondo, se ti ritieni un campione incompreso allora non avrai problemi a trovare sistemazione altrove.

Allora il mio appello alla Juventus è di far tesoro di questo caso, mi si permetta, squallido, e di tornare a farsi rispettare dai campioni o presunti tali che si portano in rosa, gli si faccia capire che è il club a comandare e che questa maglia ha un valore più alto dei soldi stessi, che questo club ha una storia che merita uomini dietro i calciatori e non situazioni imbarazzanti di questo tipo.