Juve: col Mondiale per Club si deve dare un segnale

La Juventus debutta al Mondiale per Club contro l’Al Ain ed è un debutto attesissimo da parte di tifosi e addetti ai lavori. Non tanto per temi strettamente calcistici, anche perché i bianconeri sono sostanzialmente la stessa squadra che ha concluso il campionato, senza Veiga e con in più Rugani e Kostic. In panchina c’è sempre Igor Tudor con il suo collaudato 1-3-4-2-1 e tanta voglia di fare bene, ma è tutta l’aria che sta attorno alla squadra che è cambiata e che deve dare un segnale.
Mai come in questo momento, infatti, dall’ambiente Juve traspare incertezza: il cantiere è stato aperto da poco e ancora mancano dei tasselli importanti. Damien Comolli, il nuovo direttore generale, si è appena presentato, ma la sua filosofia non convince propriamente tutti, anzi… Inoltre, il suo corso è iniziato ad handicap, perché ad oggi non sono ancora stati annunciato direttore sportivo e direttore tecnico, anche se lo stesso dg ha evidenziato che l’identikit sia chiaro, mentre per la definizione dei nomi non c’è fretta. Tanto, a occuparsi del mercato (come testimoniano i prolungamenti dei prestiti di Kolo Muani e Conceicao, o i rinnovi di Tudor e Savona) ci pensa lo stesso Comolli.
Il timore maggiore della piazza, però rimane quello di voler provare a iniziare un nuovo progetto da zero dopo una sola stagione, seppur fallimentare, con Thiago Motta-Giuntoli. A chi e cosa si aggrappa dunque la Signora? Innanzitutto alla juventinità di Tudor, che si è meritato il prolungamento, ma è anche rimasto sulla panchina della Signora per mancanza di alternative di prestigio. In secundis a una rosa che, al di là delle prestazioni della stagione passata, è costata tantissimo e non può essere così “scarsa” come dicono tanti. Lo stesso Tudor, infatti, in queste ore ha ribadito un concetto già espresso al termine del campionato: “con tre innesti importanti questa rosa è di primissimo livello”.
Considerato anche che almeno i primi due avversari sono tutt’altro che irresistibili, dunque, il Mondiale per club dovrebbe dare qualche gioia ai supporters della Vecchia Signora, che nella peggiore delle ipotesi rientrerà dagli USA con una cifra tra 35 e 50 milioni di euro in tasca. Un bottino importante per le casse del club e per proseguire sulla via del risanamento. Questo è il momento in cui bisogna regalare sorrisi e serenità a chi segue la squadra, che non chiede di più del “giocarsela contro tutti”. Nessun progetto fantasioso, dunque, quello che serve è la dimostrazione che chiunque faccia parte di questa squadra (Chiellini sempre più vicino ai giocatori in questi giorni americani serve anche a questo) deve spremere le proprie forze allo stremo pur di provare a vincere. Perché vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.
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