La forza dei giovani Juve è pari alla confusione degli arbitri

La forza dei giovani Juve è pari alla confusione degli arbitriTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 8 gennaio 2024, 22:29Editoriale
di Antonio Paolino
Inter campione d'inverno e di polemiche mentre Vlahovic affonda la Salernitana e conferma la Juve al secondo posto alla fine del girone d'andata

Tre giorni di fuoco sotto gli attacchi bianconeri per la Salernitana di Pippo Inzaghi, ma anche tanta Juve – tutta la Juve che serviva – per vincere due partite diverse nel giro di pochi giorni. Una goleada in Coppa Italia che non si è ripetuta, come da previsioni, in campionato. Feriti nell'orgoglio i granata hanno provato a guastare la festa degli juventini per nulla demotivati anche dopo lo svantaggio. Nei bianconeri, oltre ad una buona e vistosa condizione atletica, è evidente la chiara coesione del gruppo. La squadra sta mostrando anche maggior tranquillità nel gestire le diverse fasi di gioco, magari peccando un po' – come dice Allegri – nella pulizia della fase difensiva. Restano gli 8 gol realizzati, compresa la pesantissima rete di Vlahovic, che hanno spostato più avanti la manovra sempre abbastanza contratta. Buon segno per una squadra che ha solo due punti in meno rispetto a chi pensava di averne di più. Merito, credetemi, della freschezza e sregolatezza dei giovani inseriti nel contesto giusto. Bravo Max. Dimenticavo: giovani, ma dai piedi più che buoni. 

Arbitri e Var - Tra pesanti defezioni prima e applausi in campionato per aver provato a reagire dopo l'umiliazione in Coppa Italia, la Salernitana perde entrambi i confronti e purtroppo si aggrappa, con italico modello, alle inopportune e solite rumorose recriminazioni dei perdenti. Recriminazioni per di più sconfessate dagli esperti anche se non sempre sono una prova provata, ma addirittura la testimonianza assoluta che oramai i direttori di gara navigano a vista, senza coerenza e personalità.
La confusione delle regole, la discrezionalità lasciata a chi è campo e il terrore di essere corretti da chi sta fuori – se ha coraggio oltre che freddezza nel giudicare calcisticamente un episodio - portano ad avere la percezione che qualcosa non funzioni come dovrebbe. E il margine che divide dalla malafede a questo punto è davvero minimo.

Oltre che difficile da cancellare dalla testa dei tifosi. Eppure si prova o a giustificare o a ingrandire il tutto senza capirne le ragioni. La tecnologia ha diminuito gli errori – ci mancherebbe – ma non sfrutta al massimo la sue potenzialità con le strambe codifiche di chi la governa. E questo è un problema serio che sta condizionando non poco questo campionato.
E purtroppo non trova il consenso generale, se non di parte e in base alle opportunità, di tutte le componenti del calcio. Non è possibile che alle ultime imbarazzanti “non” decisioni arbitrali si siano sommate le allucinanti sbadataggini della sala Var senza trovare giuste condanne e soluzioni dai vertici della federazione arbitrale. Non basta una squalifica qua e là per riportare fiducia nell'ambiente, servirebbero una semplificazione delle regole e una rigida applicazione delle stesse. Almeno a parità di episodi per limitare i condizionamenti nel pensare male. E non come fanno tanti solo se c'è di mezzo la Juve, perché a questo punto il castello dei soliti noti è crollato davanti ai loro stessi occhi ogni volta che un arbitro non fischia (ci mancherebbe), che la Var non interviene (sbagliato) e che provano a raccontarci le open-favole il lunedì. Per avere spiegazioni a chi dobbiamo rivolgersi: Malagò, Gravina o Chiné