Luci a san Siro… si scende in campo per colorarle di bianconero

Luci a san Siro… si scende in campo per colorarle di bianconeroTUTTOmercatoWEB.com
domenica 23 gennaio 2022, 15:01Editoriale
di Roberto De Frede
Milan-Juventus da sempre una grande storia di vita e di calcio da raccontare, come le emozionanti pennellate artistiche di MonetDybala

Fino a qualche settimana fa, Milan-Juventus sarebbe stata bollata come la partitissima di un tempo che fu, con i bianconeri naufragati innaturalmente nella seconda colonna della classifica e i rossoneri in testa. Una partita dunque, si sarebbe erroneamente detto, senza storia. E invece grazie all’unica oggettività del calcio, cioè la sua imprevedibilità, siamo qui nell’attesa di una grande opera lirica, stasera alla Scala del Calcio, con la possibilità di riaprire un sipario sul campionato che pareva ormai chiuso per Madama. Le partite, e di conseguenza il campionato, si giocano fino in fondo. Il secondo tempo, il girone di ritorno, l’ultimo secondo, è quello decisivo: si può recuperare, vincere, perdere, perdere anche la testa, come insegna il dramma romanista di un paio di settimane fa. Le sfide non finiscono mai, un po’ come gli esami eduardiani.

La bellezza dell’imprevedibilità del calcio è la stessa di quella dei calciatori in campo: vivono, giocano e pensano in quel preciso e determinato istante. I loro pensieri sono attimi che nessuno mai prima potrà conoscere – guai se non fosse così! -, e dai quali sorgono opere d’arte uniche e mai uguali tra loro. Ne sono illuminanti esempi il gol olimpico di Cuadrado, uno dei pochi a farci ricordare che il calcio è fatto di dolci finzioni e le pennellate di Dybala, con la sua capacità artistica di catturare la luce, di cogliere le atmosfere mutevoli dei luoghi e di plasmare l’essenza del gesto, con uno stile esclusivo, spontaneo, quasi fanciullesco, vivace, come Claude Monet, padre dell’Impressionismo, ne Il giardino di Hoschedè a Montgeron.

La Juventus arriva a Milano con la consapevolezza di poter fare molto bene: sia i campioni che i gregari sembrano ormai liberati dall’amaro carbone del giorno dell’Epifania. Il lavoro tattico-psicologico di mister Allegri comincia a dare i suoi frutti. Nonostante il momento storico, questa partita consegna patos e adrenalina pura. Non prendiamoci però in giro. Non aspettiamoci un calcio spettacolare come quello “totale” dell’Ajax di Cruyff, del “tiki taka” azulgrana di Pep Guardiola, della lezione che i bianconeri di Lippi impartirono nel 1997 ai diavoli di Sacchi, stravincendo per sei reti a uno, oppure scegliete voi quale altro, visto che il bello è sempre molto soggettivo. Il bel gioco, forse un giorno arriverà, come nella vita arrivano momenti in cui tutto riesce bene. La verità, diceva Hegel, è figlia dei tempi: noi possiamo dire con il pensiero gramsciano che il calcio rispecchia la società che lo esprime ed è sempre figlio dei tempi. E i nostri sono quel che sono. Se i tempi sono brutti, il calcio sarà brutto, se i tempi sono belli, si giocherà un bel calcio. Del resto parafrasando Francesco De Gregori, possiamo cantare che il calcio siamo noi.

Non so se stasera ci sarà un colpo di tacco di Bettega, come nel lontano 1971, quando la Juventus battè il Milan per 4 a 1 al Meazza, e Nereo Rocco, allenatore rossonero, si tolse il cappello. Non so se MonetDybala dipingerà un capolavoro da esporre nella sala principale del Musée d'Orsay. Cerchiamo la magia del calcio, non stiamo lì a ragionare su chi ce la regala. A me basterebbe un colpo di scapola al novantesimo di Rugani, su assist involontario di De Sciglio. Andremmo, anche senza tiki taka, in paradiso nella terra dei diavoli.

Una partita di calcio, anche la più comune e sconosciuta, moltiplica all’infinito la condizione umana: è un continuo iniziare, ricominciare, rimettere in gioco. Il calcio è un inno alla vita, una macchina costruita per creare storie che saranno raccontate a chi non c’era, con la stessa emozione, e forse con un pizzico in più, di chi era lì.

Milan-Juventus è senza dubbio una delle partite della vita, per i calciatori e i tifosi: inventerà una nuova storia che racconteremo domani, tinta di bianconero.