Avv. Russo:” Abbiamo depositato presso il Coni un ricorso a supporto della Juventus”

Una notizia importante, un’esclusiva che vi proponiamo grazie al lavoro e all’opera di diffusione dell’Avv. Nicola Russo. L’avvocato di Taranto, per inciso interista di fede, esperto di diritto amministrativo e tributario, ci ha narrato del ricorso voluto e avviato dalla associazione Juventus Club della città pugliese, intitolato a Gigi Buffon, affiliato al Lizzano Official Fan Club, un ricorso che in termini tecnici viene denominato “ad adiuvandum” rispetto all’azione legale al Coni della Juventus Fc. Ecco il fedele resoconto della chiacchierata con l’Avvocato Russo, che, già in passato, curò il ricorso del Taranto Calcio presso il Tar.
Avvocato, ci spieghi con precisione l’entità di questo ricorso voluto dallo Juventus Club di Taranto e da lei curato
“Dopo la sentenza dei -15 punti inflitta alla Juventus, sono stato contattato dal club bianconero della mia città, per cercare di capire in quale modo fosse possibile aiutare e sostenere le ragioni della società Juventus. Il nuovo codice del Coni, previsto dall’articolo 58, 3° comma del recente codice di giustizia sportiva, prevede un intervento “di terzo ad adiuvandum” per l’ordinamento sportivo in generale, ovvero il sostegno, in questo caso, alla Juventus fornito dal club tarantino, un elemento rafforzativo delle tesi difensiva espresse nel ricorso dalla società bianconera. Il documento, di nove pagine è stato depositato nei giorni scorsi presso il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, e notificato alle parti, ovvero Juventus, Procura federale e Procura generale”
Che idea si è fatto a riguardo del ricorso della Juventus in opposizione alla sentenza?
“Lo ritengo semplicemente giusto ed esaustivo in ogni suo dettaglio, un ricorso che sconfessa una sentenza ingiusta, afflittiva, che ha comminato 15 punti di penalizzazione senza che esista una motivazione per delinearli. Come si è arrivati a definire quei 15 punti di penalità? Quel verdetto va semplicemente cancellato in base a un insieme di fattori, in primis perché le plusvalenze, come ben sappiamo, sono lecite e non normate e in più vanno a ledere l’aspetto puramente economico, regolato dalla Corte di Giustizia Europea, perché l’attività sportiva è anche attività economica, quindi soggetta al principio della concorrenza che si lega alle plusvalenze, addirittura già sancito su espressione della Corte di Cassazione. Lasciando all’imprenditore, in questo caso la società, la libertà e la valutazione di dichiarare il valore di un bene immateriale quali sono i giocatori, senza dimenticare che anche dal punto di vista fiscale le plusvalenze sono lecite. E’ sempre una società a definire il prezzo di un giocatore a maggior ragione visto che non esiste una normativa a regolarle. Anche in materia penale il problema non sussiste, in base alle sentenze, che ho riportato nel ricorso, del Tar e della Corte Costituzionale. In base ai principi giuridici appena elencati, la sentenza dei -15 punti va assolutamente annullata perché attività lecita”
La manovra stipendi come la vede?
“Quella della presunta manovra stipendi appare una situazione più delicata, vedremo quali saranno gli sviluppi in sede di giustizia sportiva. L’auspicio è quello di assistere ad una giustizia che sappia essere giusta, basata sui cardini dell’equilibrio sportivo”
Si ringrazia Nicolas Morgese per la collaborazione
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