Moggi a RBN: "Report? Ho raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissato..."

"Cose di Calcio" ha ospitato anche la voce di Luciano Moggi, il quale ha chiuso in grande stile la trafila degli ospiti della trasmissione di Radio Bianconera. L'ex dg della Juventus ha voluto parlare dell'attualità di una Giustizia Sportiva, chiamata ancora una volta a giudicare il ricorso della Juventus in merito alle plusvalenze fittizie, per cui le sono stati decurtati ben quindici punti. Quindi, questi ha traslato l'attenzione sulla casistica di Calciopoli, che ha rivelato sotto spoglie sconosciute ai più a Report attraverso la focalizzazione del contenuto della chiavetta, nata grazie alla collaborazione esclusiva con Radio Bianconera. Queste sono le parole, riservate ai microfoni del parterre, diretto da Antonio Paolino.
SENSAZIONI SUL RICORSO DELLA JUVENTUS - "Ho fiducia sul fatto che la Juventus non debba perdere i quindici punti, perchè le plsusvalenze non possono prevedere l'intervento della Giustizia Sportiva, ma della Consob, visto che è quotata in Borsa. Finalmente capiscono che hanno sbagliato. Però, la Giustizia Sportiva è una dittatura. Ti può fermare per tanto tempo, come è successo a noi, senza spiegarci il perché oppure ti può sottolineare alcune cose che ha sbgaliato, come nel caso delle curve; oppure confermare o revocare direttamente, che corrisponde al caso di oggi. Se non facessero in questa maniera dovrebbero rimandare la riunione ad altra data. Io credo che non dovrebbero esagerare con i quindici punti: per cui, se volessero dare anche una piccola penalità, dovrebbero rinviare la riuniona ad altra data. In ogni caso, credo che le sensazioni non possano che essere positive, perchè le plusvalenze non sono normate nel diritto sportivo".
RETRIOSCENA SU CALCIOPOLI - "Volevano nominare Baldini come nuovo direttore generale della Juventus. Io, però, mi sono opposto. Poi, non so cosa fosse successo. Con questa mossa, si voleva dimostrare che in Calciopoli c'erano anche delle questioni politiche. La situazione era maldestra. E io mi sono messo a lavorare su certe cose, consapevole di aver ragione, e per dimostare a tutti quanti che quello che è stato detto non era vero e per capire che non è vero quello che è stato detto e scritto, basta confrontare i nuovi processi, vale a dire il primo a Napoli, che dice che non ha potuto provare niente, nonostante 170.000 telefonate e il secondo a Milano, dove hanno lavorato sulle intercettazioni, che hanno voluto trascurare a Napoli. Poi, è venuto fuori il lavoro fatto con Report, che dimostra i veri colpevoli, tipo Carraro. Questo è risultato che volevo ottenere io. Se c'era un sistema Carraro? Penso proprio di sì: lui determinava le retrocessioni e cercava di determinare anche le promozioni".
LEPORE - "Quando Lepore dice che stavano indagando sull'Inter e altre società, ma che, poi, hanno stoppato tutto, è una barzelletta anche perchè loro (la Giustizia Sportiva, ndr) si sono fermati volutamente alla Juventus".
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