C'è da sempre un grande problema: la giustizia sportiva

Sin dalla nascita del calcio in Italia la federazione sportiva di tale disciplina sportiva non si è rivelata spesso la soluzione delle problematiche che naturalmente emergevano tra le Società che negli anni si sviluppavano e per numero quanto per organizzazione fino al 1929, anno della composizione del Girone Unico tra nord e sud. Al tempo la denominazione era quella di Direttorio presieduto dal gerarca bolognese e fascista Arpinati. Molti eventi controversi sono stati descritti storicamente e nei dettagli da giornalisti e scrittori importanti e soprattutto al di sopra del tifo di parte.Siamo giunti dopo un secolo ed oltre fino ad oggi con questo aspetto mai migliorato bensì alquanto peggiorato nella composizione della Procura federale che ha assunto la velleitaria denominazione di Procura federale. Anche il sottoscritto si è cimentato nei primi due libri( e continuerò nei prossimi due lavori di pubblicazione entro l'anno circa l'argomento in questione) a descrivere molti avvenimenti che tutto hanno manifestato tranne sane decisioni, nelle vertenze tra tesserati e figc, delle quali alcune hanno gettato persino molte ombre e distorsione di immagine del calcio italiano al di là del peggioramento morale dei personaggi che nel tempo si sono succeduti di generazione in generazione. La clausola compromissione di un tempo è stata un deterrente efficace per evitare ricorsi a tribunali ordinari a cui nessun presidente di società ricorreva per la salvaguardia di un patto d'onore tra persone di nobili origini.
Oggi siamo giunti alla resa dei conti a causa di una attualità pregna di denunce ingiustizie e di decisioni obiettivamente inaccettabili persino dal mondo delle tifoserie. Ciò che successo alla Juve da un ventennio ne è la rappresentazione più evidente di tale distorsione. Anche il nuovo Ministro dello Sport Abodi si è espresso per una profonda riforma di tale GIUSTIZIA DOMESTICA. Il resto è tutto meno importante
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