Ad RBN interviene Paolo, amico di famiglia di Fabio Miretti: “Mai come quest'anno la Juve ha un sacco di giovani di talento, se sapremo farli crescere metteremo basi solide per il futuro”

A “Cose di Calcio” su Radio BiancoNera, è intervenuto Paolo Scorza, amico di famiglia di Fabio Miretti, forse la rivelazione più brillante della Juve di Allegri. Il primo argomento affrontato riguarda quanto visto in campo nella serata di ieri: “Da tifoso devo dire che è stata la partita che mi ha soddisfatto di più quest'anno. É stata una delle poche partite in cui sono uscito con il cuore leggero nonostante la sconfitta, ho visto una squadra con idee e mentalità, avremmo meritato qualcosa di più, ho visto un bello spirito ieri. Uscire dalla crisi a mio modo di vedere è una questione di tempo, nelle difficoltà non tiri fuori qualcosa di colpo ma in ogni partita fai un passettino in avanti, ieri secondo me hanno trovato il bandolo della matassa ed anche i tifosi erano meno arrabbiati, c'era un'altra atmosfera allo Stadium. Secondo me anche noi tifosi abbiamo sbagliato qualcosa in questo avvio di stagione, io ad esempio non sono mai stato d'accordo a fischiare ed insultare i giocatori che andavano sotto la curva dopo una sconfitta. I giocatori vanno contestati ma non così, così era metterli alla gogna anche di fronte all'avversario, quello non fa bene alla squadra, anzi”. L'argomento si sposta poi sui giovani: “Sullo spazio che stanno avendo, probabilmente con tutti i titolari sarebbe stato molto difficile vederli in campo con questa continuità anche perchè la Juve deve dare i risultati subito, ma in annate in cui ci sono cose che non vanno come dovrebbero, per necessità i giovani possono rappresentare una risorsa e se il giovane è forte e riesce a dimostrare le sue qualità, poi allenatore e società devono tenerne conto, come successe anni fa con Giovinco e Marchisio...e come sta succedendo quest'anno cib Miretti che è uno su cui puoi contare, ha dimostrato di avere continuità”. Si parla a questo punto nello specifico del giovane centrocampista bianconero: “L'emozione di veder Fabio giocare in prima squadra è unica, ricordo quando lo portavo a giocare al campetto da bambino.
Non sempre le cose vanno bene sia chiaro, lo abbiamo incontrato dopo il Benfica all'andata ed era molto deluso, quasi affranto. Il giorno dopo a bocce ferme gli ho mandato un messaggio e gli ho detto che se Baggio si fosse fatto abbattere dopo il rigore fallito contro il Brasile non sarebbe mai diventato Baggio...mi ha ringraziato come fa sempre quando gli scrivo qualcosa su questo tenore. La famiglia Miretti? Sono grandi juventini. Papà Livio è intenditore di calcio, si accorge di cose che non tutti vedono, anche con il figlio le analisi sono lucide. Mamma Silvia è un tipo di tifosa più superficiale, non scende nel dettaglio. Il futuro della Juve? Credo che faremo meglio quando torneranno i top, l'Europa League deve essere vista come un'opportunità per dare spazio ai giovani, affiancandoli ai più forti per farli crescere. Quando i giovani cresceranno, se li facciamo crescere bene, avremo messo le basi per tanti anni, perchè mai come quest'anno abbiamo giovani davvero molto forti”.
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