Col Venezia ancora in bilico la Juve deve solo pensare a vincere

Col Venezia ancora in bilico la Juve deve solo pensare a vincereTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 02:45Editoriale
di Antonio Paolino
Mai si era visto un epilogo così incerto fino alla fine del campionato. Appuntamento a giovedì per l'ultimo turno (anticipato per tutti)

La Juve vede il traguardo, sente il fiato sul collo della Roma, e senza potersi permettere di guardarsi alle spalle, punta dritta al prossimo e ultimo ostacolo per aggrapparsi alla qualificazione Champions. Una stagione che in tanti si giocano all'ultima curva: dallo scudetto che solo il Napoli può a questo punto perdere, alle sentenze in coda dove Lecce e Venezia, oggettivamente, rischiano qualcosa di più rispetto a Empoli e Parma. Ma mai dire mai anche per chi, come la Juventus, con il Venezia non può altro che puntare alla vittoria, ma che allo stesso tempo sa che quello è l'unico risultato con cui i lagunari possono sperare di rimanere nella massima serie. Per certi versi un campionato avvincente, per altri talmente incerto da considerarlo di basso profilo. Di sicuro una stagione con tante riflessioni da fare per chi resterà con il cerino in mano. Dall'Inter, molto probabile, ripensando allo scudetto fattosi sfilare, a due tra Roma, Lazio e Juve che pur con tutti gli sforzi di una stagione a due facce si ritroveranno a fare i conti con pesanti critiche. Senza dimenticare il non menzionato Milan risucchiato nel baratro del più ingiustificabile dei fallimenti.

Udinese – La Juventus ha chiuso la stagione casalinga battendo, senza lodi e eccessive sofferenze, l'Udinese ormai salva e che non aveva più nulla da chiedere al campionato. Non è stato comunque facile perché i friulani hanno puntato tutto sulla fisicità e l'arma è servita per contrastare una Juventus spuntata dalle assenze e dalla necessità di trovare i giusti equilibri, difensivi e non, dettati anche dall'emergenza. La difesa a quattro ha retto facendo stringere i denti a Cambiaso e Kelly recuperati per necessità e schierati nell'inedita composizione con Veiga e Alberto Costa. A centrocampo si è sentita l'assenza dello squalificato Thuram, sostituito in forma anonima dal solito tappa-tutto McKennie, almeno fino a quando le gambe hanno retto. L'utilità di Locatelli si è fatta sentire ancora una volta nella capacità del capitano di raccordarsi ottimamente con la difesa, pur riducendo il suo contributo in fase di costruzione. D'altronde la coperta è corta da tempo e in mezzo al campo non si sono mai del tutto risolti i problemi. Problemi che neppure Koopmeiners e Douglas Luiz sono riusciti minimamente a nascondere. Eppure sulla carta, e in soldoni, sarebbe toccato a loro aggiungere qualità. I gol vittoria sono arrivati con Nico Gonzalez, tanta buona volontà, ma anche tanti palloni sprecati e Vlahovic alla sua ultima apparizione allo Stadium. Più che buona, ma inutile per cambiare le sorti del suo destino, la prestazione di Conceicao.
I bianconeri chiudono così davanti al pubblico “amico”, nonostante la contestazione verso la società - e poi al 39° minuto col doveroso ricordo delle vittime dell'Heysel - nella convinzione di poter concludere positivamente a Venezia, quella che per lunghi tratti è stata una stagione impalpabile, ma che si spera possa non esserla del tutto.