Dopo il PSG anche noi andiamo di 'manita' - Le contropagelle di Marco Sanfelici

Dopo il PSG anche noi andiamo di 'manita' - Le contropagelle di Marco SanfeliciTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 19 giugno 2025, 13:51Primo piano
di Alessio Tufano

DI GREGORIO  6.5 - Cromaticamente il migliore degli scesi in campo per distacco. Un paio di palloni bloccati a terra senza patema alcuno e una “paratona di manona” su tiro di Laba da fuori area, da autentico giocatore di baseball in prima base. Siamo negli States, sì o no?
KALULU  6 - Ormai Pierre è uno di noi. Preciso, reattivo nei recuperi, sbavature ridotte a nulla. Davanti a sé non ha mostri di bravura, ma resta attento e concentrato
SAVONA  6.5 -  Tal Rahimi è la quintessenza dei Carneade applicati al calcio. Eppure il giovanotto lo marca con grinta e decisione, passa anche su Laba senza difficoltà. La posizione di centrale di difesa non lo preoccupa, segno che sta crescendo. Micidiale la puntata a contrastare il diretto avversario fin sulla trequarti opposta: della serie… “muto”. (GATTI 5 - Impegnato relativamente da difendente, trova il modo di attaccare brighe in una partita senza sussulti. Segno di nervosismo ingiustificato)
KELLY  6 - Firmato, ha firmato. Ora che almeno diventi utile. E alla prima uscita sembra che il buzzo sia quello buono. Prova anche a colpire di testa sui corner per offendere da fermo. Nulla di eccezionale, ma con serenità
ALBERTO COSTA  7 - Partita sontuosa e non c’entra il livello dell’Al-Ain. Esegue il traversone che serve Kolo per il goal iniziale. Non molla un attimo a martellare la fascia sinistra dei poveri emiratensi. Mette in mezzo da destra una buona quantità di palloni anche nella ripresa. Riflessione: appena arrivato alla Continassa, l’alambiccatore folle che sedeva in panchina ha provveduto a togliere Alberto Costa dalla lista Champions. Fate un po’ voi…
McKENNIE  6 - Capitano per una notte, in terra patria. Gasato dalla cosa, si avventa sul primo malcapitato e lo sradica da terra. Tori Penso non si fa impietosire dagli occhi languidi e lo ammonisce. Sono passati 4 minuti e l’americanino si deve dare una calmata. Allora si dedica al lavoro di raccordo, oscuro ma necessario. Non sfigura
THURAM  6.5 - Primo tempo da protagonista  in mezzo al campo, corre palla a piede, smista veloce, triangola e si butta dentro. Anche se non direttamente, è certo uno degli artefici principali della mattanza dei primi 45 minuti. Catapulta Kolo verso il quarto goal, con un tracciante di rara bellezza e precisione. Cala alla distanza. (DOUGLAS LUIZ  6,5 - Entra con il piglio giusto, distribuendo palloni con sagacia tattica. Manca la rete per un nulla su tiro a giro e replica colpendo il palo a Rui Patricio battuto. Sembra quasi un giocatore vero)
CAMBIASO  6.5 - Domina la fascia sinistra juventina in lungo e in largo. Spesso va sul fondo per entrare lateralmente in area. Si accentra un paio di volte per servire palle al limite nello stretto. Si adegua a coprire le poche e velleitarie folate dei viola arabi all’inizio della ripresa. Poi, tira il fiato (WEAH  S.V.  Una corsa palla al piede e la disponibilità. Punto)
FRANCISCO CONCEICAO  7.5 - Di gran lunga il miglior giocatore di movimento. Kouame se lo ricorderà facilmente nelle notti calde degli Emirati, come incubo ricorrente. Fionda al servizio della squadra, con pericolosità tendente al calor bianco. Poi, si mette in proprio in area in mezzo al traffico e chiude in rete con deviazione il raddoppio bianconero. Mentre nel secondo tempo le acque si calmano e sembra che si tiri al 90° senza scossoni, è lui che inventa un altro slalom con conclusione chirurgica a confezionale la cinquina. Si becca anche un giallo, a testimoniare che non fa solo spettacolo
YILDIZ  7 - A 20 anni Kenan si consacra a 10 di livello mondiale. Mai una giocata superflua, mai una “perdita di tempo”. Solo grandi palloni al servizio della truppa e tanto tanto “stridor di denti” nella difesa avversaria. Se poi al limite in mezzo a tante gambe, si “sente” di concludere e di realizzare, allora signore e signori giù il cappello: siamo di fronte ad un grande campione. Gli spalti applaudono a scroscio, magari non saranno super intenditori, ma anche a Washington lo spettacolo sanno che cosa sia. (KOOPMEINERS  5.5 - Nota positiva: recuperato e abile. Non è facile subentrare a “Magic Yildiz” nel momento di stanca dell’incontro già abbondantemente chiuso. Ci prova, appare e scompare. Non è da partite come questa che si giudica un mediano; cit. Francesco De Gregori)
KOLO MUANI  7.5 - Centravanti vero, fatto, finito e da riscattare obbligatoriamente. Bastano 8 minuti per andare in cielo e scaraventare il pallone a fil di palo, per aprire le danze. Se poi viene invitato a nozze da un lancio sontuoso di Kephren Thuram, lascia il marcatore sul posto e sentenzia senza appello che è rete. Per carità, ci stanno in giro difese bel più arcigne, ma la doppietta di giornata vale di per sé e basta. (VLAHOVIC  S.V.  Forse ci mette impegno, ma la testa è svagata e disinserita e non segue l’atmosfera della squadra)
TUDOR  7 - In due mesi di lavoro il tecnico croato ottiene la completa liberazione delle teste dei suoi dai fantasmi degni dei racconti di Edgar Allan Poe, instillati da un estraneo introdotto con dolo. La mente serena aiuta a giocare con semplicità, senza orpelli, alla ricerca del gioco corale con una compattezza che sembrava perduta nelle vecchie bialere di periferia. Si vedono schemi semplici ma efficaci, movimenti lineari ma funzionali, giocatori che coprono fette di campo che conoscono. Bisogna puntualizzare che di fronte alla Juventus di serata non c’è uno squadrone di grande livello e che proprio per questo motivo la curiosità è accesa in direzione secondo appuntamento. Pare che i marocchini del Wydad possano essere un banco di prova più attendibile e Guardiola ha faticato. Ciò non di meno, da troppo tempo non si vedeva una prestazione convincente totale della Juventus, per non dimostrare una certa soddisfazione. Si deve in fondo avere il coraggio di gioire anche per le piccole cose, trascurando quella buona dose di puzza sotto il naso che inquina colpevolmente i pensieri di troppi tifosi, quasi da DNA. Mancava comunque l’esperienza di “bucare” la notte per assistere al film: “cinque dita di violenza”. Per due ore sembra di essere il P.S.G., almeno nel risultato.

                Marco Edoardo SANFELICI