Dybala-Arrivabene serve la pace. Allegri arbitro?

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domenica 16 gennaio 2022, 19:01Primo piano
di Quintiliano Giampietro

L'ottavo risultato utile consecutivo in campionato mantiene la Juve a ridosso della zona Champions. Sotto il profilo delle prestazioni si può e si deve fare meglio, ma in questa fase contano i tre punti. La tempesta sembra ormai lontana. Il match contro l'Udinese è stato caratterizzato dal solito andamento a sprazzi. Una trama di gioco ben identificata latita, piuttosto spiccano alcuni singoli. La coppia De Ligt-Rugani si conferma affidabile, continua l'ottimo momento di McKennie, Bentancur da segnali di risveglio, delude Kulusevski, ottimi gli ingressi di De Sciglio e Morata. Kean e Arthur partecipano al gol. Un capitolo a parte lo merita ovviamente Dybala. Dopo il colpo da biliardo contro la Roma, l'argentino concede il bis, ma più per la prodezza con cui batte Padelli, si mette in mostra per l'esultanza polemica verso la parte di tribuna in cui siede la dirigenza. In realtà il bersaglio è Arrivabene.

Negli ultimi giorni l'ad bianconero ha pubblicamente lanciato diverse frecciatine alla Joya, parlando di attaccamento alla maglia, peso della numero 10, chiedendo soprattutto di dimostrare quanto chiede. Nel post gara contro i friulani, davanti alle telecamere, la replica di Dybala è altrettanto pungente: “Non devo dimostrare niente a nessuno. Sono accadute cose di cui non parlo”. Il terreno di scontro, come noto, è il rinnovo contrattuale. La società vuole rivedere al ribasso l'accordo esistente. L'appuntamento tra le parti è fissato per febbraio. Solo allora scorreranno i titoli di coda di questo film. Al momento due le opzioni: rinnovo o scadenza a giugno, quest'ultima sinonimo di addio. I dubbi della società sono leciti, come forse è umana la reazione del giocatore che si sente tradito da questo dietrofront. Due messaggi sono però doverosi per l'argentino: la mancata esultanza è sbagliata, soprattutto se indossi la fascia da capitano e chi gioca alla Juve deve sempre dimostrare qualcosa di più. E' una regola non scritta.

Queste schermaglie verbali però devono restare tra le mura della Continassa. “Non c'è nessun caso Dybala”, le parole con cui Allegri prova a spegnere l'incendio. Proprio il tecnico potrebbe avere un ruolo importante. Fu lui a mettere Dybala al centro del nuovo progetto tecnico, durante la presentazione alla stampa. Da allora diverse cose sono cambiate, resta intatta però la profonda stima di Max nei confronti del giocatore. Da questa si può ripartire, cercando di coniugarla con le esigenze della società. Una missione difficile, ma non impossibile. In attesa dell'incontro tra le parti, Allegri può mediare affinché tra Arrivabene e il numero 10 bianconero si firmi la tregua. L'incendio va spento, prima che sia troppo tardi.