Il volto duro della nuova Juve: rispetto, fermezza e zero compromessi

Damien Comolli non è uno da prime pagine, da frasi a effetto o da dichiarazioni teatrali. Ma da quando è arrivato alla Juventus, ha iniziato a marcare il territorio con uno stile chiaro: poche parole, ma pesanti. E soprattutto, zero compromessi. Il nuovo dirigente bianconero sta dimostrando di voler riportare a Torino un concetto che sembrava smarrito negli ultimi anni: il rispetto verso la Juventus, verso la sua storia, e verso il suo ruolo nel calcio italiano ed europeo.
In questi giorni lo si è visto chiaramente. Sul fronte Vlahović, Comolli ha spiegato senza giri di parole che l’attaccante puòpartire se ci saranno offerte valide e favorevoli alla Juventus, altrimenti resta a disposizione Club.
Anche il caso Weah ha mostrato tutta la linea Comolli. Il giovane ha chiesto di andare al Marsiglia, e il suo agente ha alzato la voce, lamentando una gestione poco chiara da parte di un dirigente juventino. Comolli non ha risposto con accuse o toni polemici, ma con un messaggio inequivocabile: Weah può partire, ma solo alle condizioni della Juventus. Non quelle del procuratore, non quelle del giocatore, ma quelle del club. Punto.
Un altro episodio emblematico dello stile Comolli è stato il caso Douglas Luiz. Il centrocampista brasiliano non si era presentato regolarmente al raduno, arrivando in ritardo e senza una comunicazione adeguata. Comolli non ha lasciato correre: lo ha contattato personalmente, ha preteso spiegazioni immediate e, soprattutto, ha imposto che il giocatore si scusasse pubblicamente davanti a tutta la squadra e allo staff. Nessuna punizione esibita, nessun teatrino, ma un messaggio chiaro: alla Juventus viene prima il club, viene prima il rispetto verso il gruppo e verso la maglia. È stata una presa di posizione forte, interna ma significativa, che ha ribadito ancora una volta che sotto la gestione Comolli certi comportamenti non saranno tollerati.
È questo, forse, il cambiamento più evidente rispetto agli ultimi anni: un ritorno a una società che detta le regole e non le subisce. Comolli sembra intenzionato a riportare l’identità di una Juventus che si fa rispettare non solo in campo, ma anche nelle stanze del mercato. Non cerca il compromesso facile, non cerca l’applauso mediatico: vuole una Juve solida, decisa, e che non si faccia mettere i piedi in testa da nessuno.
Il tempo dirà se questa linea dura porterà anche ai risultati sportivi, ma la direzione è chiara. La Juventus, con Comolli, vuole tornare a essere la Juventus. E chi lavora o tratta con la Signora, dovrà ricordarselo.
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