L'avvocato Prioreschi a RBN: "Calciopoli scandalo del calcio? No, scandalo del sistema processuale"
Nel corso di “Cose di Calcio” su Radio BiancoNera, è intervenuto l'avvocato Maurilio Prioreschi per tornare a parlare di Calciopoli nell'ambito dello speciale che Radio BiancoNera sta portando avanti a tal proposito ogni mercoledì con Luciano Moggi: “Quello di Calciopoli è un processo quantomeno particolare, perchè ha invertito i criteri di un processo normale. Se in genere si conosce il reato e si cerca il colpevole, in questo caso si è trovato un colpevole e ci si è chiesti se abbia commesso il reato. Questo si capisce chiaramente dall'informativa dei Carabinieri di Roma del 18 settembre 2004 nella quale si denota come nel mondo del calcio ci sia una situazione poco chiara e ci si chiede se si possa trovare qualcosa nei confronti di una persona in particolare. Dall'informativa costruita in quel modo, ha poi preso il via il processo di Calciopoli. Quello che mi ha stupito in tutta questa storia è il fatto che si sia portata avanti una caccia all'uomo a tutti gli effetti, si è indagato attorno ad un soggetto alla ricerca di qualcosa che permettesse di imbastire un processo e questo è un modo di agire contrario alla Costituzione italiana.
Nella mia carriera ho sostenuto anche processi di rilevanza nazionale e francamente quello che ho visto fare nel corso di Calciopoli non l'ho visto nemmeno in processi contro i più efferati criminali. Parliamo di un procedimento nel quale a mio modo di vedere si è cercato di accertare la verità giuridica acquisendo prove con metodi che non seguivano le regole del codice di procedura penale. Un paio di esempi possono essere quello dell'assistente di linea Coppola che in fase di deposizione aveva intenzione di parlare dell'Inter e gli è stato detto 'Questo non ci interessa', ma come è possibile rifiutare una deposizione di quel tipo se si sta indagando su tutto il sistema calcio? Oppure mi viene in mente l'allora presidente del Bologna Gazzoni Frascara a cui chiedevano 'A noi risulta che il Bologna sia retrocesso per colpa di Moggi', ovvero una domanda nella quale si lasciava già intuire quale risposta si volesse ricevere, quando invece bisognava chiedere se fosse a conoscenza di qualche azione illecita o comportamento non regolare, insomma in genere è il testimone che deve fornire una prova, non il contrario. Nel processo di Calciopoli, come dicevo, sembrava funzionasse tutto al contrario”. L'avvocato Prioreschi fa poi un commento lapidario sulla giustizia sportiva in generale: “La chiamano giustizia ma per me non lo è, piuttosto la definirei un Far West”.
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