Manchester City-Juventus 5-2, siamo un poco più su del Poggibonsi - Le contropagelle di Marco Sanfelici

di Marco Edoardo SANFELICI
DI GREGORIO 6,5 Un paio di respinte provvidenziali; una deviazione laterale a liberare l’area; allarga le braccia in segno di resa sull’ennesimo tiro al piccione. Pare l’orso col bersaglio in pancia del Luna Park. Se la cava perché è grosso ed ha “ciccia” da opporre.
KALULU 5 Causa un’autorete da annali dell’anticalcio. Capita, se è contro il Poggibonsi si può rimediare, contro il City, non c’è scampo. Si rintana tra le spalle e non si scrolla di dosso l’inconveniente per tutto il match.
SAVONA 5 Finché Guardiola scherza, tenendo i titolari in panchina, il ragazzo sembra anche un giocatore. Nella ripresa entra Haaland ed è notte fonda. Quando gli sbatte addosso, vengono raccolti i cocci di una caviglia in grande ambascia. (GATTI 5,5 Appena appena sopra, per via di un paio di chiusure a sirena innescata. Anche lui però rema senza meta).
KELLY 4,5 La specialità della casa è andarsi a chiudere in un imbuto vicino al corner e liberare alla C.d.C. buttando ogni idea di gioco nel “non recuperabile”: come lui.
ALBERTO COSTA 5 E’ forse la prima volta che si trova al cospetto di una grande squadra, al top veramente. E’ molto probabile che Doku gli appaia come un soffio di blizzard che entra da un’imposta sbattuta. Morale: non lo individua mai. Subisce il primo goal, resta sempre a metà strada in preda al “chiudo non chiudo”, accorcio non accorcio. Dice: Costa non è un difensore puro. Grazie, ce ne siamo accorti (CAMBIASO S.V. Entra a fascia invertita e assiste)
McKENNIE 5 Brancola per il campo in cerca di spazi liberi e di distanze corrette. Tocca forse 4 palloni in tutto e per il resto rincorre chi arriva prima di lui, cioè tutti. Regge fino a 10 minuti dalla fine della mattanza (ADZIC S.V. Se Tudor sta cercando il modo di togliere importanza al montenegrino, bisogna dire che ci sta riuscendo. Detto questo, l’ingresso di Adzic è la bocciatura “per omnia saecula saeculorum” di Douglas Luiz)
LOCATELLI 6 Si immola al filtro più totale nel centro della difesa, costringendo (si fa per dire) gli inglesi a svariare sulle fasce, laddove sono micidiali, ma questo non è compito di Manuel capitano. Manca quasi del tutto l’impostazione, ma è Guardiola che non glielo permette. (THURAM 6 Per il piglio con cui entra in mezzo alle macerie. Ravviva per un attimo il paziente moribondo, con qualche sussulto).
KOSTIC 4 Il nulla cosmico. Tipo qualcuno che fa uno sport diverso, con regole diverse, con costrutto diverso. E’ fin troppo chiaro il perché sia tornato dal prestito. Una volta faceva sempre lo stesso cross, ora nemmeno più quello. Ma gioca 90 minuti e la squadra gioca in 10.
NICO GONZALEZ 4,5 Un altro che si sciroppa l’intero incontro, senza dare quasi segnali di presenza. Finita la carica iniziale del cambio di allenatore, è tornato a vivacchiare nella mediocrità; per quanto costato, è un lusso imbarazzante.
KOOPMEINERS 4 E pensare che ringrazia per il gentile regalo di Ederson, portiere che ricorda Valdir Peres, brasiliano in porta nella Seleçao nel 1982 in Spagna e pareggia illudendo che ci sia partita. Dopo di ché ritorna il solito “avulso”, fino a voltarsi alla ricerca di se stesso e non degli avversari. Un “pacco” con tanto di cartolina di saluti da Bergamo. (YILDIZ 6,5 Ci crede, crede che almeno lui si debba sfilare dal disastro. Propizia la rete di Vlahovic, quella che Dusan sbaglia, e il “testone” addirittura lo rimprovera, dall’alto del suo splendore).
VLAHOVIC 4 Minuto 68, Kenan gli serve un pallone in profondità per il pallonetto più classico e 2 a 3. Dusan ciabatta la palla con l’intenzione di “non lo sa nemmeno lui” ed Edesrson acciuffa la sfera. Rovesciamento di fronte e i Citizens fanno il 4 a 1. Che cosa mi frega della rete del 2 a 5? L’umiliazione è già servita e il serbo ne è il principale colpevole.
TUDOR 4,5 Che non si permetta mai più di far riposare i titolari, tanto il turno è passato. La Juventus attuale non ha 2 squadre, ancora grazie se la prima funziona. Oddio, in teoria la mossa ha il suo perché, ma le conseguenze sono incommensurabili. Ora abbiamo alcuni giocatori riposati, ma la figuraccia resta, insieme alla convinzione che la strada per arrivare là dove stazionano gli squadroni è lunga come quella di Tipperary. Siamo d’accordo, non si è venuti in America con la segreta convinzione di vincere il torneo, ma le prime 2 gare qualche fregola l’avevano fatta sorgere. Ora si rafforza la certezza che la squadra assomigli sempre più alla legge: forte con i deboli e debole con i forti. Se vogliamo, in stretto dialetto piemontese, “soma sempr ‘l piàn dij bàbi”. Ci alziamo come le risaie. Giorno dopo giorno. Dal Al-Ain al City, un poco più del Poggibonsi. Si va ad affrontare un altro bagno di sangue di fattura madridista e si torna con ogni probabilità a casa con una trentina di milioni (praticamente due terzini di buona levatura) e la fin troppo evidente manifestazione di dover agire sul mercato per dare una parvenza di diritto a lottare nelle parti alte del campionato. E in fondo, è poi quello che già si sapeva, ma che non si aveva il coraggio di ammettere.
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