Marchisio avverte la Juve: “Le rimonte non bastano, serve equilibrio. Vlahovic o lo ami o lo odi”

Claudio Marchisio, voce sempre ascoltata quando parla di Juventus, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha tracciato il momento dei bianconeri dopo il folle 4-4 contro il Borussia Dortmund. Parole di stima, ma anche di avvertimento. “Se non stai bene come gruppo e mentalmente certe partite non le recuperi, soprattutto in Champions – ha spiegato l’ex Principino –. Certi giudizi arbitrali non hanno agevolato la Juve, ma resta il fatto che per vincere bisogna subire pochi gol. È nel dna del club non concedere. Le rimonte con Inter e Borussia sono belle, ma alla lunga non pagano. Bisognerà far passare agli avversari questo concetto: da qui non si passa”.
Marchisio riconosce i progressi offensivi: “La società ha investito in attacco con David, Openda e Zhegrova, e i numeri dicono che segnare non è un problema. Però Tudor deve trovare equilibrio, e in questo Locatelli con Thuram può dare maggior filtro. Koopmeiners deve liberarsi la testa, mentre Miretti al rientro sarà un’arma in più”. Su Vlahovic, Marchisio non si nasconde: “O lo ami o lo odi. I gol li segna sempre, ma a volte ti aspetti atteggiamenti diversi. L’importante è che abbia fame per se stesso e per aiutare la Juve a vincere”. E un’ultima certezza: “Zhegrova alzerà il livello della squadra”. Spazio, infine, anche ai ricordi personali: “Igor Tudor lo ricordo da giocatore: carismatico, capace di adattarsi a più ruoli, con il vizio del gol. Oggi sta dimostrando le stesse qualità da allenatore e conosce il dna Juve. Mandzukic? Ogni tanto lo chiamo: Mario, sei ancora vivo? E lui mi risponde: Model, come va sui social?”.”.
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