Longari: "Juve sulle orme del Liverpool con Vlahovic. Ecco perché"

Longari: "Juve sulle orme del Liverpool con Vlahovic. Ecco perché"TUTTOmercatoWEB.com
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di Daniele Petroselli

Su Sportitalia.com, Gianluigi Longari ha paragonato la situazione della Juve con Dusan Vlahovic con quella che ha vissuto il Liverpool con alcuni suoi campioni: "Dodici mesi fa, il Liverpool di accostava ad una stagione da inizio ciclo, con tre dei suoi calciatori più importanti che avrebbero visto il loro contratto scadere al termine del campionato. Non tre nomi a caso, ma piuttosto quelli dell’architrave della squadra che aveva contraddistinto il ciclo antecedente targato Jurgen Klopp: vale a dire il centrale e leader dello spogliatoio Virgil Van Dijk, il fuoriclasse prodotto dall’Academy Trent Alexander-Arnold (poi perso a zero), ed il simbolo tecnico del club Mohamed Salah. Se alle nostre latitudini una condizione analoga viene gestita con malumori reciproci che spesso sfociano in punti di rottura insanabili o quasi con i calciatori che hanno l’ardire di non accettare proposte di rinnovo formulate dai loro club nonostante i contratti in vigore siano prossimi alla scadenza, ad Anfiled Road decisero di prendersi i loro rischi. Tutti confermati in blocco, anche rifiutando offerte mostruose provenienti dall’Arabia Saudita (l’Al Ittihad superò alla grande i 100 milioni per Salah), per costruire l’architrave di una stagione che avrebbe assunto i contorni di un sogno materializzatosi con la vittoria della Premier League e con introiti susseguenti che hanno consentito ai Reds di orchestrare la sessione di mercato senza precedenti che abbiamo commentato nei mesi estivi".

E ha continuato: "Una visione che ha deciso, a modo proprio, di sposare anche la Juventus. Il caso emblematico è quello di Dusan Vlahovic. Un centravanti legato da un contratto quasi insensato per quanto oneroso nel suo ultimo anno con i bianconeri, e corteggiato con offerte (rigorosamente al ribasso) nella convinzione che alla fine Comolli e compagnia sarebbero stati costretti a cedere per evitare quell’addio a zero che identificherebbe un vero e proprio salasso dal punto di vista economico per le casse juventine. Al contrario, la Juventus ha scelto la strada della competitività e della valorizzazione, con intelligenza e lungimiranza. Perchè se da una parte è vero che il rischio di perdere a zero il centravanti (magari a vantaggio di una diretta concorrente italiana) rimane, lo è altrettanto la certezza di poter contare su una bocca da fuoco che in questo avvio di stagione sta regalando al suo massimo estimatore Igor Tudor una media di un gol a partita. Ed è soprattutto molto reale la volontà che lo stesso centravanti serbo ha messo sul piatto di scrollarsi di dosso l’indolenza che lo ha suo malgrado caratterizzato nelle ultime travagliate stagioni, per lasciare spazio a quella fame di rivalsa propria di chi ha totale convinzione nei propri mezzi che restano da potenziale top player (...) I fischi ed i mugugni, intanto, si sono già tramutati applausi ed in ovazioni. I risultati ottenuti sul campo potrebbero tramutarsi (quantomeno) in qualificazione alla prossima Champions League e di conseguenza in introiti che farebbero passare in secondo piano anche l’eventuale salasso paventato in precedenza.
Una visione aziendale rivolta al futuro e lontana dai paradigmi del proprietario/padrone alla quale siamo stati nostro malgrado abituati nel passato recente e non solo. Il Liverpool insegna, e la Juve sembra avere preso appunti con grande attenzione".