Pierino Fanna a RBN Cafe: "Allegri meglio del Trap. Ha una mentalità più vincente"

Pierino Fanna a RBN Cafe: "Allegri meglio del Trap. Ha una mentalità più vincente"TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 2 febbraio 2024, 12:45Primo piano
di Giulia Borletto

Cinque scudetti, tre con la Juve, uno con l'Inter e uno al Verona. Un gol segnato alla Juve e uno all'Inter e un rapporto controverso con Trapattoni: questo e molto altro è Pierino Fanna, attaccante della formazione bianconera dal 1977 al 1982. E' intervenuto questa mattina a RBN Cafe su Radiobianconera. "Quei gol me li ricordo bene. In quello all'Inter mi marcava Baresi, sono partito sulla destra e ho fatto il tunnel a Bordon, un bel ricordo. L'altro a San Siro, Altobelli l'ha colpita in area e in  mezzo c'ero io, ho stoppato in mezzo a 4-5 col sinistro prima dell'uscita di Tacconi e abbiamo fatto il 2-0. Non ne facevo molti ma i pochi fatti me li cercavo, li costruivo e li facevo bene".

La settimana pre Derby d'Italia come si vive? "E' un momento di grandi tensioni, emozioni. I tifosi ci caricavano, noi ci allenavamo al Combi e andavamo a fare la doccia al Comunale e attraversando la strada media e supporters ci portavano a pensare alla partita in maniera grandiosa. Inter, Milan e Juve si giocavano i primi posti, come sempre, erano partite che dovevi cercare di non sbagliare o per lo meno di non perdere. A livello tattico il calcio è cambiato, l'Inter ha qualche chance in più magari ora, ma non c'è molto da ragionare: tutti giocano per vincere. All'epoca qualche cosa in più la calcovolamo, ora è più un calcio d'attacco. La Juve domenica vorrà fare la gara dell'anno ma l'Inter ha grandi qualità".

Il rapporto con Trapattoni era particolare. "Purtroppo l'ho sempre stimato e rispettato, ma il mio ruolo, il numero 7 non era cosi considerato da lui. Anche Causio veniva spesso sostituito, io sono un'ala d'attacco, ma lui mi vedeva come un mediano e spesso siamo andati in conflitto, soprattutto all'Inter. A malincuore ho lasciato la Juve, volevo rimanere a lungo ma ho capito che per me non c'era futuro: io volevo giocare! Ai nostri tempi il ruolo dell'allenatore era centrale, un vero manager: faceva il secondo, il terzo, il Trap faceva addirittura la foto ad inizio campionato, decideva lui dove metterci. A Verona poi ho incontrato un allenatore che mi ha capito ed è stata la mia fortuna.

Mi sono ritrovato il Trap anche all'Inter in quella stagione 88-89 che ha portato allo scudetto, in piccola parte ho contribuito anche io ma inizialmente volevo andarmene e per qualche mese sono rimasto anche fuori rosa. Ho dei bellissimi ricordi dei miei anni alla Juve, da Tardelli a Scirea a Zoff che ho rivisto qualche anno fa a Roma, Boninsegna, è stata una parentesi bellissima".

Similitudini tra Allegri e Trapattoni. "I paragoni sono sempre difficili perchè la mentalità è cambiata. Allegri ha dato equilibrio alla difesa e al centrocampo, oggi devi giocare per andare a fare gol, devi farne uno più degli altri perchè uno lo prendi sempre. Allegri ha una mentalità più vincente di Trapattoni per me, dopo tanti anni posso dirlo, lui forse speculava un pò sul risultato: calcolava il risultato e magari non osava. Non è una colpa ma una mentalità, un bagaglio che poi ti ritrovi sul campo. Oggi è meglio avere attaccanti forti rispetto a difensori forti e lo dico da attaccante".