Platini: “John Elkann ci tiene e la Juve tornerà vincente. Io Presidente...”

Michel Platini torna a parlare di Juventus,  John Elkann, Superlega, Infantino e Ceferin. L'ex fuoriclasse bianconero si è concesso ai microfoni di Tuttosport con una lunga intervista.

In primis l'ex fuoriclasse bianconero risponde ai tifosi convinti che John Elkann abbia poca passione: “Sbagliano. Magari non è a livello di suo nonno, l'Avvocato, di Umberto, ma ci tiene. Si capisce che vive con grande serietà l’impegno centenario della sua famiglia nella Juventus. E poi ha grandissime responsabilità nella gestione delle aziende. Forse non riesce a comunicarlo bene, ma alla Juventus ci tiene, è vicino alla società”.

Sulla Juve di nuovo vincente, Le Roi non ha dubbi: “Ma certo! Ci sono i cicli e quando ne finisce uno ci sta un periodo un po' difficile, poi però la Vecchia Signora torna sempre a vincere, lo ha sempre fatto e continuerà a farlo, bisogna stare tranquilli”.

Sulla possibilità di diventare Presidente del club bianconero: “Finora nessuno me l'ha chiesto e non credo lo faranno in questo periodo. Questa è uan fase in cui il club deve risanarsi economicamente prima di pensare al discorso sportivo. Ora non bisogna sognare sul campo, ma tornerà anche quello. E' una questione di cicli”. è il momento di sognare sul campo, ma tornerà anche quello. È sempre un questione di cicli".

Sulla Superlega: “La sentenza della Corte di Giustizia Europea cambierà il calcio. È come la legge Bosman. La Superlega è inevitabile, non so se è una cosa buona o cattiva, ma si farà. I grandi club erano partiti tutti per aderire, poi sono tornati indietro perché mediaticamente era complicata da gestire, ma alla prossima occasione se ne vanno davvero. Soprattutto adesso che non possono essere sanzionati. Con me il casino della Superlega non sarebbe successo perché avrei mediato”.

Infantino e Ceferin: “Non sono niente e vengono dal niente. Sono personaggi che sono nel calcio per il potere, ma i capi del calcio sono sempre stati i giocatori e devono essere loro. Sono i Baggio, i Del Piero, gli Mbappé, gli Haaaland, i Klopp, i Guardiola, gli Ancelotti”.