Spallata alla giustizia sportiva italiana, l'avvocato UE da ragione ad Agnelli. Ora si attende la sentenza
Come riportato da Calcio&Finanza, oggi è stato pubblicato il parere dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Dean Spielmann in merito al ricorso di Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene riguardo le sanzioni di inibizione biennale inflitte per il coinvolgimento nel caso plusvalenze. Un parere che non è vincolante, ma spesso risulta indicativo per la sentenza finale della Corte, attesa tra tre e sei mesi, una sentenza che potrebbe avere ripercussioni importanti sulla giustizia sportiva italiana.
Spielmann affronta due questioni principali, quella della compatibilità delle sanzioni con il diritto UE e quella legata ai limiti all'autonomia della giustizia sportiva. Riguardo il primo punto, le norme sulla libera circolazione delle persone non ostacolano divieti biennali nel calcio, purché motivati dalla tutela dell’integrità delle competizioni e basati su criteri chiari, oggettivi, non discriminatori e proporzionati. Analogamente, non vi è contrasto con le regole sulla concorrenza, poiché sanzioni individuali a dirigenti non alterano il mercato né configurano abusi di posizione dominante. Il secondo si incentra invece sul ruolo dei giudici statali. In Italia, il TAR del Lazio, al quale Agnelli e Arrivabene si sono effettivamente rivolti, può solo riconoscere un risarcimento economico per sanzioni disciplinari sportive, senza poterle annullare o sospendere. Secondo Spielmann, questa limitazione è incompatibile con il diritto UE alla tutela giurisdizionale effettiva. I giudici nazionali devono poter annullare sanzioni illegittime e adottare misure cautelari per garantire l’efficacia della decisione finale. Questo aspetto gioca a favore di Agnelli e Arrivabene.
In sintesi, Spielmann valida l’autonomia sportiva nei limiti della proporzionalità, ma contesta la restrizione al solo risarcimento economico, aprendo la via a un maggiore intervento dei giudici ordinari, che di fatto rivoluzionerebbe il funzionamento attuale della giustizia sportiva del nostro paese.
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